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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   le li le GERUSALEMMI.
   139
   gante. Goffredo Io onora di esequie solenni; e fa preparare le macchine per istallare con regolare assedio la città. Intanto cominciano c si moltiplicano c s' n-trccciano le difficoltà che alla santa improsa suscita l'inferno. Idraòtc di Damasco manda (novello Galafronc) la nipote Armida a sedurre gli eroi cristiani ; ed essa, infatti, mediante i suoi intìngimeli ti ottiene dal severo Goffredo dieci dei Venturieri. Ma ehi li eleggerà ? Il nuovo duce che i Venturieri stessi vorranno mettere al posto del morto Dudone. Gareggiano per il alte onore l'italo Rinaldo e il norvega Gernando. Quosl calunnia il focoso avversario, che pubblicamente lo assale e lo uccide; e poi, per fuggire la conseguente punizione, lascia il campo cristiano. La sorte allora è chiamata a designare i dieci campioni che partono con Armida; ma molti altri, che la sorte ha deluso, di nascosto fuggono con lei; e cosi il campo dei Orodati perde, nel maggior bisogno, il meglio delle sue forze. Pur restava sempre Tancredi, che sfidato da Argante, impaziente delle lungag-ini dell'assedio, sostiene validamente il paragone e ricaccia in gola al pagano i suoi vanti. Ma la notte che tenne dietro al terribile duello, Tancredi, seguendo le traccie d'una donna ch'ei crede Clorinda ed è invece la povera Erminia, s'addentra nel bosco e incappa egli pure nelle nsidie d' Armida. E mentre per tal modo l'amore e l'ira hanno allontanati dal campo i migliori campioni di C ri ito , Argante esce novamente a provocare Tancredi ; e, non vedendolo apparire, insulta lui e i Cristiani; e quando poi Raimondo, coll'aiuto del cielo, nobilmente sos'icne le parti di Tancredi, ecco che Lucifero, sotto sembianza di Clorinda, lo ferisce di saetta; e, mescolatasi generale battaglia, suscita una bufera, coll'aiuto della quale Argante e Clorinda costringono i Cristiani a rinch udersi nel loro accampamento. Nè qui finiscono i danr . Giunge lo nuova chc il soccorso danese è per to per via; e insieme l'altra più triste che Rinaldo sia morto: gl'Itali, gl'Inglesi e gli Elvezì, istigati da Argillano , mettono a rivolta il campo c minacciano di vendicare su Goffredo la presunta morte dell' eroe. E per colmare la misura, ecco che Solimano s'avanza cogli Arabi predon ; e, d' accordo con Clorinda ed Argante, di notte assale il campo cr itiano. Goffredo e Guelfo fanno prodigi di valore; Argillano, uscito di prigione, emenda con nobile morte il suo fallo; ma le sorti dei Cristiani erano in estremo pericolo se Dio non vietava ai demoni di congiurare ai loro danni, e se sull'aurora non giungevano a decidere della battaglia campioni d'Aimida c con loro Tancredi, liberati da Rinaldo. Allora Argante e Cloi.nda sono costretti a ritrarsi in Gerusalemme, e gli Arabi di Solimano vanno del tutto dispersi. Così una prima volta il fatale Rinaldo, anche assente, salvava i Crociati.
   Incoraggiato Goffredo da questa vi+toria, stabilisce di dare un assalto generale, che però riesce vano; anzi la notte susseguente Argante e Clorinda possono incendiare la più grande delle macchine d'assedio che : Cristiani non aveano potuto ritirare. Goffredo si dispone a farne costruire delle altre, e manda alla selva per tagliar travi; ma Ismeno ha incantata la solva. S'aggiunge a tormentare i Cristiani una terribile siccità: i Greci con molti crociati abbandonano il campo. Ma in alto Iddio ha ormai pietà dell'esercito cristiano ; e comanda che
   Piova, e ritorni il suo guerriero 'it itto,
   E venga a gloria sua l'oste d'Egitto.
   (xnr, 73).
   Pietro profeteggia che solo Rinaldo potrà vincere l'incanto della selva; il vecchio Guelfo no chiede il richiamo a Goffredo; e quest ch'era stato ammonito da celesto ^isune, consente. Due mess. vanno in traccia dell'eroe cristiano, e dietro le ndicasioni di Piero e del saggio Veg' d, lo trovano in una delle sole fortunate, tra le braccia d'Armida innamorata. Ad onta della disperazione di lei, Rinaldo parte co' mess ; e, confessate a Pietro le proprie peccata, va alla selva e ne distrugge gì' incanti; e così s possono costruire macchine nuove. Si dà alfine