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capitolo iii.
gna ed Austria, il Tasso fu il solo che si proponesse di celebrare con un poema l'impresa grandiosa delle Crociate. Sappiamo che Gerolamo Muzio aveva divisato una Gerusalemme, ma clic ne smetteva il pensiero appena riseppe del Tasso (1). E Pier Angelio da Barga cominciava nel 15C0 una sua /Syrias, narrazione più storica e religiosa che poetica, che fu pubblicata in parte nel 1582 a Parigi, e parte a Firenze nel 15Ù1.
T. Tasso, scrivendo al conte Ferrante Estense Tassone, diceva di voler comporre u due poemi a suo gusto », e che gli argomenti sui qual: gli piacerebbe poetare erano: la spedizione di Goffredo, la spedizione di Belisario per liberare l'Italia dai Goti, e quella di Carlo Magno contro i Sassoni (2). Si risolse alfine per Goffredo, e già nel 1562, mentre era studente a Padova, ne avea immaginato la testura e scritto la proposta:
L'armi pietosa io canto a l'alta impresa Di Goti/redo, e de' Cristiani eroi, Da cui Gerusalem fu cinta e presa, E n'ebbe impeì'O illustre origin poi. Tu re del ciel, come al tuo foco accesa La menta fu, di quei Fedeli tuoi, Tal ma n'accendi; e, se tua santa luca Fu lor ìia l'opre, a me nel dir sia duce (3).
Nel 1576 il poema era condotto quas . a compimento; e la pubblicazione ne fu ritardata solo dalle disgradiate vicende del poeta. Nel 1580 se ne pubblicò un frammento scorretto; e nell'anno seguente se n'ebbero due edizioni contemporanee.
Che cosa i proponeva di fare il Tasso col suo Gotifredo?
Nella scelta dell'argomento e nel modo di congegnare la favola egli tendeva, senza rendersene un conto esatto, a rappresentare, come vedremo irf appresso, le tendenze specifiche dell'età sua, preoccupata specialmente dalle guerre religiose, sia contro i protestanti e sia contro il ci fiero Trace », e inclinante quindi a sostituire, come sostegno all' unità politica, l'idea religiosa all' idea mperiale che avea prevaluto per quas tutta la prima metà del secolo. Ma con chiara coscienza poi, egli, che era più letterato che uomo, mirava allo scopo stesso cui aveano mirato il Trissino e l'Alamanni: a dare, cioè, all'Italia un poema epico regolare, che megbo del Furioso ariostesco si accostasse alle pure proporz mi e al disegno dell'Ice de omerica.
E che cosa è riusc to veramente a darci il Tasso nella sua Gerusalemme l, ìerataf
Esaminiamone prima ii contenuto materiale, il contesto della favola (4).
Al cominciare del sosto (5) anno di guerra, i Crociat s raccolgono a Tor-tosa, e per consiglio di Piero l'eremita si eleggono un capo, cli'è Goffredo Buglione. Avanzano allora verso Gerusalemme; e, giuntivi appena, hanno uno scontro coi difensori della città: la compagnia de venturieri, che, ad onta dell' elezione del nuovo capo comune, conservava molta della sua primitiva libertà, inconsideratamente s spinge troppo innanzi e vi perde il proprio duce Dudone, ucciso da Arti) Serassi, Vita di T. Tasso, I, 129.
(2) T. Tasso, Lo lettere]; V, 214. Negli ultimi suoi anni il poeta, dopo composta la Liberata e la Conquistata, pensava ancora a comporre un altro poema Di Tancredi normando ; Lettere, V, 164.
(3) Serassi, op. cit., I, 128-9.
(4) Un sunto della Gerusalemme liberata è stato dato dal Tasso stesso, Lettere, 1, 205. Ma non ci atteniamo a quello sia perchè è troppo diffuso, e sia perchè fatto da un punto di vista diverso dal nosti o.
(5) Terzo, secondo la storia; ma il Tauso lo Anse sesto, per dare maggior importanza alle faticho de'Crociati a meglio accostarsi al)'Iliade. Vedi il suo Giudizio, lib. II.