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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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a cura di Federico Adamoli

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   capitolo iii.
   ben vivo nelle menti francesi prima che Filippo Augusto tentasse di incarnarlo m sò stesso: qui noi assistiamo dappresso alla trasformazione dell'idea in fatto, come durante il periodo delle origini si poteva assistere alla trasformazione del fatto in idea o ideale. E il rifiorire poi in questa età di nuovi Carlomagni regali e imperiali dà nuovo impulso alla creazione cpiea, sia favorevole e sia contraria all'avvenimento della nuova politica.
   3.° L'epopea carolingia si diffonde per quasi tutta Europa, ma speeial-mente in Italia, nell'Italia superiore, dove tra il milleeentocinquanta e il milletrecento se ne hanno prima semplici ralfazzonamenti, poi notevoli elaborazioni originali, spirate per la massima parte all'ideale imperiale, all'idea unitaria; e eiò mentre appunto ha luogo fra noi la ristorazione imperiale del primo e del secondo Federigo; la quale, anche distrutta, lascia tal memoria e desiderio di so nei migliori, da costituire l'ideale politico di Dante e di Petrarea, ehe vi scorgevano un riaceostamento felice all'antico impero romano.
   4.° L'epopea carolingia penetra in Toscana e vi fiorisee tra il millctre-eentoeinquanta e il millcquattrocentottanta all'incirca, vale a dire nell'età della massima reazione guelfa c indipendente, e in regione per giunta areiguelfa ab antico. E qui l'epopea carolingia, pur tentando eo' Reali di Francia di riannodare il sacro impero romanzo di Carlomagno eoi sacro impero romano e distiano di ( ostantino, inclina per norma ad esaltare le gesta dei ribelli, degli indipendenti, tra i quali preferisce di gran lunga Rinaldo, che n'è il più felice rappresentante. Che se i Toscani cantano anche, dietro i modelli franco-veneti, della guerra di Spagna e di Roncisvalle, essi un po' per volta, insensibilmente, finiscono col eantarne per gioco, per riderci su.
   5.° L'epopea carolingia sulla fine del secolo XV e sul prineipio del XVI rifiorisce nell Italia superiore, intenta ad esaltare non tanto i ribelli, quanto e più Carlomagno, capo e duee della cristianità europea ai danni d' Africa e d'Asia. E m qual connessione starà questo suo fiorimcnto estremo collo svolgimento politico contemporaneo d'Italia e d'Europa? Egli è chiaro oramai: questo estremo e supremo fiorimcnto dell'epopea carolingia, rappresentato dalle composizioni del Bojardo e dell'Ariosto, non può non essere n connessione necessaria eolla ristorazione imperiale, che sotto l'influenza anche delle idee del rinascimento, s: attua eon Carlo V. Il Bojardo annuncia, l'Ariosto afferma ed esalta e colloea su base ideale i nuovi ordinamenti politici d'Italia e d'Europa. — Così Virgilio, eantando di Enea, capostipite della gens Julia e d'Augusto, avea potentemente contribuito a fondare nell'ordine delle idee ciò che Augusto, eiò che tempi volevano nell'ordine dei fatti Nè forse si esagera dicendo chc la vta prolungata dell'Impero romano, e parte dei tentativi per ristabilii lo b* devono all'immensurabile influenza del poema virgiliano.
   E ora \i sarà cni domandi: ma dato che l'Ariosto abbia eontr.buito col suo poema al ristabilimento dell'Impero di Carlo V, l'influenza del suo poema sarebbe a dir buona o eattiva?
   Noi non ripeteremo qui ciò che altrove abbiamo detto su vantaggi che l'impero ristabilito recava all'Italia e all'Europa. Vogliamo piuttosto avventurare un altro nostro pensiero, che mostri l'utilità e importanza civile passata e avvenire di questo poema ehe da altri si adduce eome esemplare evidente dell'arte per l'arte.
   Chi ci assicura ehe la nazionalità, specialmente se s'intenda eosì strettamente eome si fa d'ordinario, sia il motto definitivo degli ordinamenti politici? La na-z onalità non è chc una delle condizioni le qual sogliono dare uni uà d'intendimenti e d'interessi a genti civili e incivilii ma pur l'esperienza del giorno e la storia ci mostrano chc anche al di fuori degli ordinamenti nazionali ei può essere stabile prosperità politiea. Citiamo, per il passato, Roma; per il presente, la Svizzera. Ed ò proprio un sogno quello di molti statisti che vagheggiano una futura unità poli iCa neolatina? 0 è un sogno quello di ehi va anche più in là, e già