l'orlando furioso li gli altri poemi del ciclo carolingio. 117
Così dal punto di vista puramente letterario, la questione: qual sia nel Furioso l'azione principale, resta insolubile : lo stesso poeta non potrebbe darci su questo punto nessuna risposta; o tutt'al più ci risponderebbe, co'suoi contemporanei, eh' egli ha voluto fare ed ha fatto un poema romanzesco. Noi speriamo invece d'aver abbastanza chiarito la questione subordinata a questa generale: la questione, cioè, dell'unità in quella parte della composizione che cos tituisce il poema.
Ed ora che abbiamo analizzato la struttura e lo spirito della composizione ariostcsca, ci si presentano due altre domande importanti:
In che rapporti sta il Furioso co' suoi fonti e precursori ?
In che conness )uc sta il Furioso con l'età che fu sua ?
Quando avremo soddisfatto a quest due quesiti, noi potremo tornare ancora una volta a quello dell'un à e struttura della compos zione ariostcsca e dargli una soluzione ben più impoitante Li quella che abbiamo già offerto.
Brevemente risponderemo alla prima domanda, alla quale ha consacrato l'ottimo suo libro LJiO Rajna.
Tre cicli principali di leggende furono il prodotto e 'nsieme il nutrimento delle fantasie medievali di Francia e d'Italia: ;1 ciclo carolingio, che dava materia specialmente a poemi e rappresentava gii deal della vita nazionale; d ciclo bretone, che dava materia specialmente a romanzi e serviva a rappresentare gl'ideali della vita privata; e il ciclo classico di Grecia e di Roma, chc comprendeva al tempo stesso materia di poemi e di romanzi.
Coesistendo nelle menti e nelle fantasie medieval questi tre cicli d: leggende si fecero assai per tempo de'reciproci prestiti; e mescolandosi e fondendosi, diedero origine a special produzioni letterarie. La fusione del ciclo bretone col carolingio si vede già compiuta ruAYRuon de Bordeaux (sec. XII in fine), poema romanzesco che deve la sua cornice al ciclo carolingio, e il suo racconto fondamentale al ciclo bretone, o più precisamente a racconti sul tipo dei bretoni, nei quali è chiara anehe l'influenza del ciclo classico. Il qual ultimo poi ha influito sugli altri specialmente dal lato della forma : e come quello ch'era trattato in ispec e dai clerici, dava quasi la sagoma per le narrazioni d'origine diversa.
In Italia assai per tempo furono conosciute le leggende carolingie e le bretoni ; e s'ebbe pur notizia delle elaborazioni frances delle leggende class.vihe. Ma qui, tra noi, l'anticLtà meglio si mantenea viva nelle sue forme originali; e le storie di Enea e di Alessandro, più che nei romanzi francesi, lessero negli antichi storici e poeti.
E n Italia quindi più che in Francia le narraz£or del ciclo bretone e del carolingio e le miste si vennero rifoggiando più umane sotto l'influenza e quasi la discip'uia dei classici modelli.
Il Bcjardo si propose di dare una grande compo».zione poetica, che abbracciasse il meglio dei due cicli frances e si giovasse anche di racconti del ciclo classico. Ma è facile vedere che nel suo Orlando innamorato questi divers elementi vi stanno malamente accozzai', giustapposi non coordinati, perciò forse che gli mancasse un adatto concetto superiore, sotto il quale ordinarli. Egli mise un dopo l'altro due roraanz e un poema: il romanzo degli amori di Orlando e d'Angelica, e quello appena ii. i.iato degl amori tra Ruggero e Bradamante; e il poema della guerra tra Carlo ed Agramante. Da qualche frase e da qualche tratto della sua composi^ one si direbbe che anch'egli abbia avuto presente il concetto virgiliano ed ariostcsco, e che sotto quello meditasse di disciplinare il suo racconto (1); ma poi, per norma, il concetto ovidiano, ch'è pur quello dei
(1) Si badi soprattutto alla tendenza a mettere in mala luce le donne, Angelica bellissima e fredda civetta 3 la sua più caratteristica creazione . . Poi si notino anche alcuni traiti in cui egli