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capitolo iii.
0 valle o monte o piano o terra o mare Il cielo c '1 fondo dell'eterno obblio ; Ma poi che'l carro c i draghi non avea La già cercando al meglio che potea.
(hi, 1-3)
Men fino altrove, dopo narrato un gran colpo di lancia fra Ruggero e Man-uricardo :
I tronchi fin al del ne sono ascesi; Scrive Turpin, verace in questo loco, Che due o tre giù ne tornaro accesi Ch'eran saliti alla sfera del foco.
(xxx, 49).
Ma chi prende questi tratti isolati per « la nota fondamentale dello stile ario» stesco, mi rassomiglia un pochino, dice il Rajna, a quel tale, che nello spetta » colo d'un mare sconfinato non avea mai saputo avvertire altra cosa che i pesci » chc tratto tratto &i mostravano a fior d'acqua, e a forza di fissarci su l'atten-» zione e la fantasia, aveva finito per veder pesci su tutta quanta l'immensa su» perfide (1) ».
In conclusione, adunque, noi abbiamo constatato nella grande compostone ariostesca la coesistenza d'un poema e di un romanzo, d' un' Iliade e d'una Odissea; e insieme l'esistenza di qualche episodio e di qualche tratto spe<. iale che arieggia il Don Chisciotte.
Determinare se nella sua mente l'Ariosto volesse comporne un poema o un romanzo; e a quale delle due narrazioni egli annettesse maggiore inportanza: è forse del tutto impossibile. Se noi badassimo alla proposta del poema, bisognerebbe concluadorne che la storia di Ruggero vi tiene un luogo affatto secondari o, poiché solo dopo aver detto :
Le domie, i cavah'er, l'arme, gli amori, Le cortesie, l'audaci imprese io canto Che furo al tempo che passaro i Mori D'Africa il mare e in Francia nocquer tanto...
Dirò d'Orlando in un viedesmo tratto
Cosa non detta in pi osa mai nò in 1 ima...
egli soggiunge :
Voi sentirete fra i più degn: eroi
Che nominar con laude m'apparecchio, Ricordar quel Rugger, ecc.
Se nvece badiamo al fatto che nell'edizione principe del 1516 mancava tutta l'ultima parte della composi? rae in cu fi narrano le difficoltà di famiglia al matrimonio d Ruggero e Bradamante e il poema s chiudeva col finir della guerra, si è i icliuati a concJuudere che il poeta sulle prime pensasse di dare la prevalenza, come dice 1 proemio, alla parte che costituisce il vero e proprio poema (2); e che più tardi cangiasse d'idea, e allungasse e compiesse la parte schiettamente romantica.
(1) Op. cit., p. 32.
(2) Qui sarebbe da tener conto anche dell'intenzione primitiva dell'Ariosto di prolungare la narrazione del poema coi Cinque Canti; vedi più innunzi, a p. 124,