Stai consultando: 'Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI ', U.A. Canello

   

Pagina (89/343)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (89/343)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   LA VITA DI TORQUATO TASSO.
   81
   Francia. Premeva a Guidobaluo che il figliuolo Franeesco Maria avesse un nobile e ingegnoso eompagno d scuola; e il prescelto fu Torquato, che potè cosi giovarsi dell'insegnamento di valorosi maestri, e godere onori quasi principeschi. A tredici anni, egli avea gustato ben avant le dolcezze degli onori e della gloria.
   E la gloria del padre si riversava sopra di lui, compiacendosene Bernardo, che nel 1559 chiamò a sè a Venezia il quindicenne Torquato, lo presentò all'Accademia di cui era segretario, e lo avviò allo studio de' grandi poeti italiani. E così il giovinetto cominciava a raccoglier le lodi non solo de' facili parenti o de' cortigiani, ma anche de' solenni maestr. di letteratura.
   Tra questi primeggiava allora lo Speroni, spirito acre ed imperiose, che da Padova esercitava una specie di dittatura sulle lettere. E il giovine Tasso noli estate del 1560 andava a visitarlo, e gli presentava 1 ' Amadigi, ehe Bernardo sottometteva alla eensura di lui; e sotto la sua alta tutela eomineiava nel novembre di quell'anno stesso i suoi studi di legge all'Università.
   Ma al figliuolo del celebre poeta più ehe gli studi di legge piacciono quelli delle lettere: egli è assiduo alle lezioni di Carlo Sigonio che spiega la Poetica d'Aristotile; già si sente le forze per tentare un poema; e in pochi mesi si trova avere scritto un romanzo in ottave, il Rinaldo. Ma non avrà egli a combattere, come già il Petrarca, le opposizioni del padre? Il buon Bernardo se ne sgomenta, o mostra almeno di sgomentarsene ; ma l'interna compiacenza per il valor del figliuolo, gli fa dimenticare ehe u carmina non dant panem » ; e cosi Torquato può in paee proseguire i suoi studi poetiei, e stampare nel 1562 il Rinaldo ehe a dieiott'anni lo rende famoso.
   E allora gli onori tennero dietro agli onori, e gli apersero 1' animo alle più ardite speranze. Già ideava un Gotifredo, elle dotasse 1' Italia di quel poema veramente eroieo ehe l'Ariosto c il Trissino non le aveano saputo dare; già raccoglieva in un volume il frutto delle disquisizioni scolastiche sull' essenza della poesia, in ,pecie della epica, e componeva i Discorsi sai poema eroico. La sua fama Si va sempre più diffondendo. Nel 1562 egli è ehiamato, con sussidio, a Bologna, dove si vuole onorar l'Università eon valorosi scolari; reduce poi a Padova, è ammesso fra gli Aeeademici Eterei, che ne stampano le rime ; e nel 1565, a ventun anno, è chiamato a: servizii del dovizioso cardinal Luigi da Este al quale, per consiglio del padre, aveva dedicato il Rinaldo.
   L'ingresso del giovine Tasso alla corte degli Estensi fu una speeie di trionfo: preparato per altri, ma goduto da lui eome suo proprio. Egli vi giungeva 1' ultimo di ottobre, mentre a. stavano facendo i preparativi per le nozze del duea Alfonso II, già vedovo d'una Virginia de' Medici, con Barbara d'Austria, primogerita dell'imperatore Ferdinando I. Le feste nuziali durarono dal primo dicembre fino al dodici, quando giunse la nuova della morte di Pio IV; e la solennità, più tosto ehe eessare, mutò di carattere. Il giovine poeta dovè credere d'entrare in un mondo incantato, in quel mondo della eortesia e della splendidezza cavalleresca ch'egli avea già cantato. La vita gli dovè parere ben facile e bella!
   Fin dalie prime, anziché essere condannato a mangiare in eomune eo' gentiluomini di eorte, egli ebbe vitto a parte ; e ben presto fu ammesso alla tavola stessa de' Principi. Tutti lo careggiavano e eompiaeevano : i vecchi cortigiani, che nulla avevano a temere dal g:ovine inesperto; le dame di eorte e le principesse stesse, che amavano di farsegli maestre e protettrici, e e sentivano inclinate per il giovane serio e quasi stupito della gloria in eui il trovava. Lucrezia ir ispee'e, ch'era allora sui trentun anno, gii fu larga fin da principio del suo favore; mentre Leonora, più giovane d'un anno, e malaticcia e devota, pur mostrando maggiore riserbo, meglio ne apprezzava l'indole e l'ingegno. Il Tasso eomineiava ad orientarsi in quel mondo; gratificava di madrigali e di sonett le varie bellezze ehe l'adornavano ; e, senza mai troppo invescarsi l'ale, sapeva a tutte renders. grato.
   Intanto quella v'ta d'oido elegante gli snervava la fibra.
   Canf.llo. 11