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Storia della Letteratura Italiana nel Secolo XVI

U.A. Canello
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 327

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   LA VITA DI NICCOLÒ MACHIAVELLI.
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   n in altri è personificata nel Machiavelli, specialmente ;n questi anni, nei quali » non potendo darsi a studii più seiii e continuati, gettava sulla carta i suoi pen-» sieri come venivano n (1). I sentimenti infatti d'italiano s' erano svolti in lui con molta vivacità, allorquando ei s vide dinanzi l'uomo che reputava capace di fare l'Italia una e quindi forte, sia pure con danno passaggero delle singole patrie ; ma i sentimenti di fiorentino dovevano presto rinascere in lui sia per naturale reazione, e sia perchè, nel! improvviso rovinare del Borgia, egli si fosse dovuto dolorosamente persuadere d'avere accarezzato una strana illusione.
   Il Valentino era caduto in ispecie per aver dovuto fidare nelle armi altrui, in quelle di Francia e poi in quelle di Spagna; e il Machiavelli, dòstos? quasi dal suo primo sogno, s'accorse chc l'opera sia pure animosa d' un solo non basta alla costituzione d'un solido stato : chc occorre il concorso dei cittadini, e occorrono in ispecie le armi. E però noi vediamo ora il Machiavelli lasciare da canto per qualche tempo l'idea d'un principe chc facesse l'unità italiana, e tutto dedicarsi a provvedere la sua città di armi proprie, bene istrutte e talmente ordinate da poter resistere agb Svizzeri e agli Spagnuoli.
   D< po una breve corsa in Francia nel febbraio del 1504, per raccomandare, al solito, la salute della repubblica a Luigi XII, il Machiavelli passa più anni tutto intento alla guerra di Pisa, e alle nuove milizie che per quella guerra egli veniva addéstrando. 11 bisogno d'armi proprie fu specialmente sentito allorquando, dopo la rotta data dal Giacomini, commissario fiorentino, alle genti dell' Alviano (17 agosto 1505), che andavano al soccorso di Pisa, più volte, ma invano, fu tentato l'assalto della città, u non avendo voluto le fanterie fiorentine combattere in modo » alcuno, preferendo piuttosto farsi ammazzare chc presentarsi davanti alla brec-» eia (2). A questo male occorreva pronto rimedio; e fin dal dicembre di quell'anno noi vediamo 1 Machiavelli in moto per tutta Toscana per arrolar fanti e istruirli. Coli' aiuto del cardinale Soderin , egli riesce a far persuaso di questa necessità il gonfaloniere; e nel febbraio del 1506 un primo nucleo della nuova milizia ha già potuto far d: sè bella mostra in piazza della Signoria. Distratte per poco dalla sua mil zia per andar ad accompagnare Giulio II nella mossa contro Perugia e Bologna, egli vi torna poi subito con impegno crescente, e prepara una relazione di ciò ch'essa già era e di ciò che doveva diventare, ed ottiene chc il 6 dicembre il gran Consiglio elegga il nuovo magistrato speciale dei Nove della milizia, il eui segretario e piuttosto l'anima è il Machiavelli, u Egli si dedicò, dice ;; il Villari, a questa nuova istituzione con un ardore così disinteressato, con un n entusiasmo così giovanile, chc il suo carattere desta per la prima volta in noi » una simpatia, un'ammirazione che ancora non avevamo potuto provare per lui. n II cinico sorriso del freddo diplomatico sparisce dalle sue labbra, e la sua fiso»? nomia si colorisce a un tratto, dinanz ai nostri occhi, d'una seria e severa so-ìì lennità, che ci rivela la fiamma d'un vero patriottismo, ehe arde nel suo cuore ti e nobilita la sua esistenza v (3).
   Dalla milizia fiorentina novamento, ma per poco, Io detrasse una gita a Bolzano e a Trento presso l'imperatore Massimiliano, chc s preparava a ridiscendere in Italia (4); ma intanto per via il Machiavelli ha occas' me di esaminare sopra luogo le mi zil svizzere e tedesche, e di maturare i suoi concet i sulla nuova istituzione.
   Tornato sotto Pisa verso la metà di giugno 1508, egli vi prepara il proseguimento della lunga guerra, che ora alfine, comperata la neutralità di Luigi XII e di Ferdinando 1 Cattolico , impegnati nella lega di Oambrai contro Venezia,
   (1) Villari, 1, 481-2.
   (2) Villari, I, 500; e cfr. Guicciardini, Storia d'Italia, lib. VI, c. IV.
   (3) Op. cit., I, 510.
   (4) Guicciardini, Storia fiorentina, C. XXX.