CAPITOLO QUINTO. — LA NUOVA LETTERA! IRA, ECC. 363
gressi nella cultura classica, favorita dalle relazioni che i veneziani avevano con Costantinopoli e dagli incrementi che l'arte tipografica faceva in Venezia per opera di Aldo Manuzio. — Passata la stampa in Italia, un tedesco per nome Giovanni di Spira aveva nel 1409 stabilito un'officina tipografica in Venezia. Questa città fu in breve uno dei centri più attivi della tipografia, e in essa venne nel 1489 a stabilire i suoi torchj Aldo Manuzio. — Nato verso il 1447, in Bassiano, terra della campagna di Roma, Aldo compì suoi studi di latino in Roma, indi passò a Ferrara, dove da Battista Guarini imparò il greco. In Ferrara ebbe a scolari suoi Alberto Pio, signore di Carpi, e il poeta Ercole Strozzi. La guerra del 1482 fra Venezia e il Duca Ercole I
10 costrinse a rifugiarsi prima alla Mirandola presso Giovanni Pico , poi a Carpi presso Alberto Pio. Si fu nelle sue conversazioni con questi due personaggi che Aldo formò
11 disegno di pubblicare corrette ed eleganti edizioni dei classici greci e latini. Venezia presentava le condizioni più favorevoli all'effettuazione di questo disegno, e in Venezia egli stabili nel 1489 la sua officina tipografica, assistendolo probabilmente in quest'opera con mezzi pecuniarii e col loro credito i due summenzionati Principi. L'impresa, date le condizioni materiali del secolo XV, era piena di grandi difficoltà. Ma l'Aldo vi pose tanto ardore, vi spese attorno tante cure minute e sapienti, che alla fine trionfò di tutte. « Posso, giurando, affermare, — egli dice nella Prefazione al Thesaurus Cornueopiae di Varino Camerte stampato nel i494, — che in tant'anni (sette) non ebbi un'ora di quiete ». Per aver codici ed esemplari autentici egli dovette talora mandare a farne ricerca per tutta Italia, nella Grecia e fino nel!' Inghilterra. Non gli bastò dar nitidezza, rilievo, eleganza ai caratteri (1), volle ancora che le sue edizioni raggiungessero il maggior grado possibile di correzione. A tale scopo si valse dell'aiuto dei latinisti e grecisti più illustri del suo tempo, raccogliendoli in un'Accademia, che aveva per solo fine di rivedere gli antichi autori che si dovevano pubblicare. Fra i primi membri di questa Accademia furono Pietro Bembo, Andrea Navagero, il senatore Marin Sanuto, Angelo Gabrielli, Daniele Ranieri, Giambatista Ramusio. A questi devesi aggiungere Marco Musuro, uno degli ultimi ma non meno eruditi greci venuti in Italia e che insegnava allora in Padova-Fu il Musuro che assistette Aldo nell'edizione delle Commedie di Aristofane stampate nel 1498, e probabilmente in altre edizioni di altri autori greci. Fuori di Venezia lo assistettero nell'edizione dell'Aristotile in cinque volumi (1495-1498) Niccolò Leoniceno in Ferrara e Lorenzo Maggiolo in Genova. Anche Erasmo da Rotterdam, il quale chiamava quella d'Aldo « un'impresa di reale munificenza », sovvenne il grande stampatore colla sua erudizione. Si fu mercè queste fatiche che nello spazio di circa vent'anni Aldo potè stampare moltissime opere greche e latine, non che altre di scrittori del secolo XV (2). In mezzo a tante occupazioni tipografiche Aldo trovava tempo d'insegnare lingua greca in Venezia, di comporre le prefazioni e le dedicatorie delle sue edizioni, di arricchire i testi di note, e di stampare anche di suo una Grammatica latina (1507). Dopo avere negli ultimi anni di sua vita sofferto gravissimi danni a cagione anche delle guerre che allora si com-
(1) Aldo inventò quei caratteri che noi chiamiamo corsivi e che i francesi chiamano italici, e rese i caratteri greci più rotondi ed ornati.
(2) Un catalogo delle edizioni Aldine era già stato stampato in Padova nel 1790 presso Pietro Brandolese col titolo: Serie delle edizioni Aldine per ordine alfabetico e cronologico, quando uscì alcuni anni dopo in Parigi l'opera: Annales de V imprimerle des Aldes, ou Hisroire des trois Manuces et de leurs editions, par Antoine Augustin Renouard, toin. II, Paris chez mème Renouard, 1803. Il primo tomo contiene le serie delle edizioni Aldine, il secondo le vite dei tre Manuzi scritte in latino. Questa stessa opera venne ampliata in una seconda edizione del 1825. —V. anche : Tiraboschi, Stor. della Lett. ital., tom. VI, lib. I. — Maittaire, Annales typographici, tom. I. — Manni, Vita di Aldo. Venezia 1759. — La prima edizione uscita dall'officina d'Aldo fu, secondo il Maittaire, il poema di Ero e Leandro di Museo (1491).