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Storia Letteraria d'Italia
Il Risorgimento
Giosia Invernizzi
Francesco Vallardi Milano, 1878, pagine 368

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a cura di Federico Adamoli

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   IL RISORGIMENTO.
   incantata di Dragontina, e non pensa ad uscirne. — Intanto nella Spagna, mancato Rinaldo, Gradasso vince Marsilio, poi di là passa in Francia e fa prigioniero Carlo e i suoi Paladini. Tutti promette però Gradasso di liberare, se gli si danno in mano Bajardo e Durindana. Carlo acconsente; Astolfo invece si oppone e rifiuta ogni cosa con grave turbamento dell'imperatore, clie vedesi considerato come impotente e in procinto di perdere ogni vantaggio per cagione di un pazzo. Astolfo lascia dire, e sfida Gradasso a patto che s'egli rimarrà vincitore ogni barone e la Francia saranno liberati. La lancia d'oro fa il suo effetto; Gradasso, vinto, deve ritirarsi e liberare la Francia. Astolfo abbandona dopo ciò Parigi per ire in corca di Orlando e di Rinaldo.
   Quest'ultimo, fatto capitar da Malagigi nell'isola incantata (Palazzo Gwjoso), sentendo dire che Angelica, la regina di quel luogo, doveva fra poco comparire, torna alla sua nave, e fugge. 'Veleggiando approda ad un'altra isola, dove cade nelle reti d'un gigante e carico di catene è gettato in una caverna, destinato preda d'un mostro. Angelica lo soccorre, sperando con ciò muoverlo ad amarla; ma tutto è inutile. Angelica sconsolata parte, lasciando però al cavaliero i mezzi per liberarsi dal mostro, Rinaldo esce libero di là, dopo aver ucciso il mostro, i giganti e le guardie tutte del castello. Presa poi la via lungo il mare, trova una donna che piange disperatamente; è Fiordalisa.
   Astolfo, toltosi da Parigi, traversato il paese di Magonza, la Magna grande, l'Ungheria, la Russia bianca giunge 'n Circassia, trova questo paese pieno d'armi e d'armati. Sacripante, re di Circassia, aveva mosso gran guerra ad Agricane re di Tartaria. N'era cagione l'amore. Agricane, innamorato d'Angelica, non avendo potuto ottener la fanciulla colle buone, la voleva per forza, e aveva quindi invaso gli Stati di Galafrone con una formidabile armata e posto assedio ad Albracca, fortezza dove stava rinchiusa Angelica. Sacripante, innamorato anche lui deila figlia di Galafrone, moveva in soccorso di questo re. Astolfo credeva di trovar qui Orlando; Orlando non c'era, ma ci venne presto, liberato pei opera d'Angelica dal castello incantato di Dragontina. Al solito il s^ d'Anglante fa prodigi di valore ad Albracca, e in duello uccide Agricane. Anche Rinaldo, dopo molte avventure, capita ad Albracca, e prende parte alla guerra. Un nuovo personaggio apparisce sulla scena. È Marfisa regina d'una parte dell'India, bella e gagliarda amazzone che stette per cinque anni armata da mane a sera, avendo giurato di non spogliarsi nè l'usbergo nè la maglia finché non avesse preso in battaglia Gradasso, Agricane e Carlo Magno. Ella è venuta con un'armata in soccorso di Galafrone e d'Angelica. All'assedio d'Abracca s: fanno molte battaglie e molti duelli. Marfisa combatte come leonessa contro i due fratelli Grifone ed Aquilante (1). Finita la guerra, una quistioue sorta fra Orlando e Rinaldo a motivo d'Angelica, dà luogo fra i due cugini ad un disperato duello che dura due giorni e che ha termine per opera d'Angelica stessa, la quale, temendo per la vita dell'amato Rinaldo, induce Orlando ad allontanarsi per ire a distruggere un' isola incantata, custodita da un drago che divora gli abitanti del paese, non che i cavalieri e le donne che passano in quelle vicinanze.
   Mentre Rinaldo trattiensi nel Catai a guarire le sue ferite, e non vuol per anco saperne d'Angelica, Orlando per amor di costei va a distruggere il giardino incantato di Falerina e a lioerare i prigionieri dalla grotta della fata Morgana. Siamo in mezzo al regno del meraviglioso. Strani mostri e incanti d'ogni maniera circondano il forte Orlando. Alla fine, dopo mirabili fatiche, l'isola di Falerina e di Morgana son distrutte e i prigionieri liberati (2). Tra quest' v'era Rinaldo stesso, caduto anche lui, dopo molte avventure, nell'insidie di Morgana. I liberati cavalieri partono per la Francia, Orlando solo torna al Catai.
   In questo mezzo, il giovane Agramante, un re d'Africa che tien sotto di sè altri trentadue re, tra cui Rodomonte d'Algeri, si propone d'invadere la Francia
   (1) Lib. I. C. 23 e 24.
   (2) Lib. II. C. 4-9.