CAPITOLO QUINTO.
LA NUOVA LETTEBATURA. NELLE CITTÀ E CORTI ITALIANE DELL'EPOCA DI LORENZO DEI MEDICI.
(1169-1191)
Tra i centri italiani di cultura più floridi all'epoca di Lorenzo il Magnilìco eravi senza dubbio Ferrara. Gli Estensi, signori di questa città, avevano gareggiato e gareggiavano tuttora coi Medici di Firenze, cogli Aragonesi di Napoli, cogl Sforza di Milano, e coi Pontefici di Roma nel proteggere ogni maniera di studi e di stu-dios' ; la loro Corte era famosa in Italia per ricchezze, per eleganza, per isplendore di feste non meno che per lustro letterario.
Divenuti, dopo molte lotte, assoluti signori dello Stato di Ferrara, essi si erano subito dati a rendere illustre la loro Corte colla protezione degli studi. Nel 1402 il Marchese Nicolò III riapriva le scuole dell' Università, chiuse da otto anni, e chiamava in Ferrara molti celebri dotti, tra i quali faremo men/.ione del Guarino da Verona, a cui affidava 1' educazione dei suo figli Borso e Lionello, e di Giovanni da Imola, cosi famoso in giurisprudenza che gli scolar da Padova e da Bologna accorrevano in folla a P'errara per udire le sue lezioni (1). A Nicolò III successe, nel 1441, il Marchese Lionello e gli studi trovarono hi questo principe non softanto uno splendido mecenate, ma anche un cultore, perchè, com'è noto, egli scrisse orazioni latine e sonetti in volgare molto lodati a'suoi tempi. Li mello, nei nove ann che dominò, cominciando a sfoggiare quella magnificenza e quel lusso per cui andò Pi tanto famosa la Corte Estense, die principio ai celebri Musei degli Este, e riformò l'Università di Ferrara. Lionello, dice Giovanni Bianchini nella dedica delle suo tavole astronomiche (2), scrisse per l'Italia e fuori di essa, invitando alle cattedre i più chiari dottori d'ogni facoltà, con offerta di gran mercede; e parec-ch. ne condusse, i quaL furono cagione che da ogni parte d'Italia e dai paesi transalpina, tenendo dietro a quelli, arrivasse in Ferrara gran numero di studenti (3). Oltre il Guarino da Verona, furom da lui protetti il Valla, il Trapezunzio e molti altr eruditi della prima metà del secolo XV. — Borso, succeduto nel 1450 a Lionello, tenne la Corte in tanto lusso che fece dimenticare quello del suo predecessore. L'Università, rimessa in fiore da Lionello, era tra ie più famose in Italia ; ad essa accorrevano alunni non solo da ogni parte d'Italia, ma anche d'Europa (1).
(1) Cf. borsetti, Bistorta Almi Ferraricc Gymnasii, Ferrarise 1735.
(2) Giovanni Bianchini bolognese, ma vissuto lungameute in Ferrara, fu astrologo ed astronomo ed autore di tavole aslrunomiche dedicate all' imperatore Federigo III. Queste tavole furono riputatissime nel secolo XV e stampate più volte anche nel secolo XVI.
(3) Riferito nelle Notizie storiche sulla Università degli studi in Ferrara, Ferrara, tip. dell' Eridano, 1873.
(4) Negli statut dell'Università di Ferrara leggesi che lo studio era diviso in due Università o classi, l'una di Leggiati, l'altra di Artisti, ognuna col suo Rettore. Questi era eletto per nazione « Il primo rettore da eleggersi secondo il presente statuto sia e debba essere Lomhardus de natione Lombardorum, il secondo sia e debba essere de natione Romanorum, 1 terzo de natione Tuscorum, e il quarto de natione Ultramonta-naritm, e arrivato a questi si prenda da capo collo stesso ordine ». — V. Notizie Storiche succitate.