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Storia Letteraria d'Italia
Il Risorgimento
Giosia Invernizzi
Francesco Vallardi Milano, 1878, pagine 368

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   324 IL RISORGIMENTO.
   napolitano, che nella sua Storia detta letteratura italiana in poclie pagine piene di cose scrisse dell'Alberti con esaltezza e critica superiori di gran lunga a quelle degli scrittori che parlarono finora del celebre fiorentino.
   « Volle Battista, egli dice, raggiungere nella prosa quella idealità che il Poliziano poi raggiunse nella poesia. Amenduc maneggiano maestrevolmente il dialetto, ira ab-borrono dal plebeo rozzo e licenzioso e mirano a dare alla forma un aspetto signorile ed elegante. Come il Poliziano vagheggiò una Poesia illustre, così Battista continua la prosa illustre di Dante e del Boccaccio. Patente è su di lui l'influsso che esercita la prosa latina e la maniera del Boccaccio. Ne' suoi trattati e dialoghi trovi pretto voci latine, come bene est, etiam, idest, praesertim, e parole e costruzioni e giri latini, come proibire e vietare, e participii presenti e infinii eoa costruzione latina, e affirmare, asseguire, conditore di leggi, duttore, valiiud/ine, e moltissimi altri vocaboli simili. Anche nel collocamento delle parole e nell'intreccio del pe-iodo latineggia. Ma non è un barbaro, che ti faccia strane mescolanze; anzi è uno spirito colto ed elegante, che ha nella mente un tipo e cerca di realizzarlo. Mira a un parlare di gentiluomo, se non con latina maestà, certo con gravitàrelegante ed urbana. E come è un toscano, anzi un fiorentino, la latinità è temperata dalla vivezza e grazia paesana. Se guardiamo a trecentisti, il congegno del periodo, l'arte de' nessi e de'passaggi, una più stretta concatenazione d'idee, una più intelligente distribuzione degli accessori, una pivi salda ossatura ti mostra qui una prosa più nrile e uno spirito più coltivato, fatto maturo dalla educazione classica. Pure se per queste qualità Battista avanza i trecentisti, è inferiore al Boccaccio, e limane molto al di qua dalla perfezione. La prosa non è nata ancora: ci è una prosa d'arte, dove lo scrittore è più intento alla forma, che alle cose, e mira principalmente all'eleganza, alla grazia e alla sonorità. Come arte, . ritratti del Battista sono ciò chu la prosa ti dà di più compito in questo secolo. Ma sono frammenti, e tutti quasi vogliono gli ultimi tocchi, e nessuno si può dir cosa così perfetta, come è un quadro del Poliziano ».
   Dopo aver visto come e con quali caratteri e tendenze la lingua e la letteratura italiana si rinnovassero in Firenze, volgiamoc a studiare questo medesimo rinnovamento negli altri centri principali di cultura che ci offre l'Italia ai tempi d Lorenzo il Magnifico.