cai'Itolo quarto. — rinnovamento della lingua, ecc. S-81
letteratura italiana in grazia d' un libro di picccola mole scritto in prosa volgare e intitolato La vita civile.
Questo libro, stampato la prima volta in Firenze dagli eredi di Filippo Giunti e ristampalo poscia più volte in diverse città d'Italia, è diviso in quattro parti, ed ha forma di dialogo fra Agnolo Pandolfini, Franco Sacchetti (il Giuniore, diverso
ne stampò la Prefazione latina scritta da Leonardo Dati canonico fìrentino, non che il primo capo del libro primo, — 11 Palmieri scrisse l'opera sua, ma non la pubblicò. Egli, dice Vespasiano da Bisticci, « focela iscrivere di lettera antica in carta di cavrotto, e miniare e legare, e messela in uno panno suggellato e serrato a chiave, e dettelo al proconsolo, con questo, che questo libro non si dissuggellasse, se non dopo la morte sua. Morto che fu, subito apersono questo libro e lo mostrarono a più uomini dotti in teologia, a Une che se vi fussino cose contro alla fede il libro non si pubblicasse: veduto ch'egli ebbono questo libro diligentemente, viddono uno errore ch'era in tutto il libro, che certo si vede la malizia non fu in lui; che se lo avesse saputo lo emendava; o conoscesi che non vi fu malizia per essersi nell'ultimo rimesso alla Chiesa. Il libro per questo si è stato al proconsolo dell'Arte dei Notai, e non fu pubblicato ». (Vite degli uomini illustri del secolo XV). L'errore trovato da teologi nella Città di Vita consisteva in ciò, che il Palmieri vi rinnovava in esso la opi ìione di Origene sulla natura delle anime umane e dell'arbitrio. Origene, contrariamente a quanto stabili poi l'ortodossia cattolica intorno alla grazia divina, credeva nel libero arbitrio assoluto, e sosteneva che le anime degli uomini non erano altro che quelli stess Spiriti angelici che nella ribellione contro il Creatore si mantennero neutrali. 11 Palmieri alla sua volta, giusta quanto lasciò scritto Leonardo Dati nella Prefazione stampata dal Bandini sosteneva che Dio nei principio creò innumerevoli angeli, i quali subito si divisero. Alcuni s ribellarono a Dio e seguirono Lucifero che volle porre la sua sede in Aquilone, altri con Michele si tennero soggetti a Dio, ed altri ancora fecero partito da sè stessi non seguendo uè Lucifero nè Michele. Dio, rimasto vincitore, cacciò Lucifero co' suoi all'inferno, ritenne Michele co'seguaci suoi in cielo, e pose gii spiriti neutrali negli Elisi, onde animare poi con essi i corpi umani, o veder così quel ch'essi sceglieranno nella libertà del loro arb» ¦ trio. Il Palmieri, adottando il sistema tolemaico, pone gli Elisi al di sopra dei pianeti nel convesso del firmamento. Sotto l'impulso dei sensi, quegli spiriti angelici, giù rimasti neutrali, saranno sforzati a dimostrar ciò che più essi appetiscono , e secondo la scelta loro saranno salvi o dannati. E perchè ciascuna parte angelica possa trarli a sè e farli suo;, a ciascuno spirito chiamato ad animare un corpo umano, Dio mise a lati un angelo buono ed uno cattivo, che lo consigliano ciascuno secondo la loro rispettiva natura, e al termine dell' umana peregrinazione o seco lo riconducono a Dio se ha bene operato o seco lo trascinano all' inferno nel caso contrario. Quand' uno degli spiriti che si tro vano negli Elisi è chiamato alla prova della vita in un corpo umano, nel discendere verso il centro della terra, attraversa prima i sette pianeti, dove successivamente riceve tutte quelle impressioni animali che sono proprie di ciascun pianeta. Viene di poi alla regione dogli elementi, e quivi colle qualità proprie di questi componesi il corpo e si forma l'uomo. Gli spiriti nel discenlere dagli Elisi alla terra fanno dieci fermate o soggiorni: sette nei pianeti e tre negli elementi. La peregrinazione dagli Elisi al corpo si compie m un anno, cominciando dal solstizio d'inverno. Chiusi nel corpo gli spiriti errano per quest'immenso universo dove tutte cose vivono, e che però si chiama Città di Vita, facendo trenta soggiorni e camminando per due vie, l'una a sinistra e che mena all'inferno, l'altra a destra e conduce alla vita beata. Prima camminano a sinistra guidati dal cattivo angelo, os fermano diciotto volte errando dove stanno le passioni del corpo (lascivia, gola ecc.); quelle della fortuna ^avarizia, prodigalità, ecc.), e quelle dell'animo (gloria, fama, ira, invidia, ecc.). Compiuta questa peregrinazione nell'umbre della notte, gli spiriti, tornati a sè, pigi .ano la destra via sotto la scorta dell'angelo bono, e alla
luce d'uno splend
idissimo sola camminano alla volta dell'eterna salute. La meta la toccano passando per le virtù, civili, purgatorie ed esemplari. In questa peregrinazione si fermano dodici volte. 1 quaranta soggiorni degli spiriti, secondo i sacri dottori, significano il secolo o la vita di ciascun uomo1