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però fra l'ultima regione orientale e l'ultima occidentale dovesse interporsi pochissima estensione di mare. Secondo lui, 1' Oceano, dal Portogallo fino alla China, riempiva un >riter vallo di 52 gradi di longitudine; di maniera che, conforme alle parole di Esdra, 6/7 della terra rimanevano a secco (1). Posta la sfericità della terra, poste le notizie, benché fallaci, sull'immenso protendersi dell' India verso l'Est, nacque nella mente di Toscanelli l'idea d'una navigazione occidentale. Per condursi alle Indie, invece di tenere la via d'Oriente, parevagu più breve, più agevole e più sicuro tener quella d'Occidente. Partendo dall'estremità dell'Europa e navigando verso Occidente si doveva d necessità riuscire ned'Oriente nel mare delle Indie.
Il problema ardentemente discusso iri Ital;a e nel Portogallo era c^sì teoricamente risoluto. Le idee di Toscanelli si diffusero rapidamente per l'Italia e fuori. Nel 1474 il canonico Fernando Martinez di L. sbona, .n nome del suo re Alfonso V, interpellava l'astronomo fiorentino sulla via- da tenersi per andare alle Indie, e questi per lettera gli rispondeva di tentar quella dell'Occidente, provandogli la brevità e l'utilità del nuovo cammino, ed aggiungendovi ima carta disegnata di sua mano simile a quelle che si fanno per navigare (2), carta su cui era tracciata una linea da Lisbona, nell'estremità occidentale d'Europa, fino a Quinsay sull'opposto confine dell'Asia. — Verso quel tempo anche Colombo, venuto già per induzioni ed esperienze proppe alle stesse conseguenze di Toscanelli e già fermo di navigare all'Occidente nell'Atlantico, scrisse al loscanelli, richiedendolo di consiglio, e il Toscanell gli rispose confortandolo a persistere nel suo proposito. « Il viaggiare al Levante pel Ponente, scriss'egli a Colombo, non solo è possibile, ma vero e certo e di onore e di guadagno inestimabile, e di grandissima fama presso tutti i cristiani; nè voi lo potreste mai conoscere si bene, quanto io, perla pratica che io ho avuto ncura e buona d'uomini illustri e di gran sapere venuti di detti luoghi nella corte di Roma e di altri mercanti che hanno trafficato lungo tempo in quelle parti ». Toscanell mori senza p oter vedere la scoperta de' continente americano, ma le sue osservazioni e le sue dee contribuirono non poco alla formazione di quella siateli' merawguosa, che doveva mutar l'aspetto della terra, rinnovare la scienza della natura e produrre straordinari cangiamenti anche nell'ordine morale.
Così nella cultura fiorentina de tempi dell'epoca di Lorenzo il Magnifico, rispetto allo studio dei fenomer. naturali, vediamo manifestarsi due diverse direzioni, che si potrebbero chiamare metafisica l'una e positiva l'altra. Da una parte ci erano uomini, che, preoccupati da sistem: teologici e filosofici, studiavano la natura allo scopo di scoprire il mistero della creazione e il disegno della provvidenza, rinnovando antichi sistemi o abbozzandone di nuovi sparsi quà e là di vaghe aspirazioni e d'incerti presentimenl ; dall'altra ce n'erano altri, che, diffidando dei sistemi e delle astrazioni dei filosofi, cercavano per tutti i versi nella natura esteriore, contenti di fatti e di esperienze, fabbricando ardite congetture ed ipotesi. E gli uni e gli altri ubbidivano a quel generale impulso che spronava i secolo ad occuparsi del mondo visibile, a studiare con nuovo ardore fenomeni della natura este. :ore.
In ciò fare tutti, a dir vero, abbandonavano la sfera del dogma del Medio Evo, ma mentre gli uni s'arrestavano, s'avvolgevano e si smarrivano nei rinati sistem dell' antichità classica ed orientale, gli altri, lasciando da una parte Piatone e Neoplatonici, scrutavano nei fenomeni terrestri, spiavano ne'cieli, e tesoreggiando l'esperienza delle generazioni passate e delle presenti apprestavano all' avvenire gli elementi d'una sintesi nuova della natura. Nei magni volumi di quei pr m. il pensiero, chiuso nel simbolo ed offuscato dal m sticismo, procede lento e per vii tortuosissime, aggravato da una farraginosa ed indigesta erudizione, dev ato ad ogni istante da cose fra loro dispar atissiine nelle brevi scritture di quegli altr.., invece, la frase è più impida e trasparente, e il pensiero cammina più franco e spedito al
(1) Humboldt, Cosmos, ch. VI.
(2) Lettera di Toscancll.i a Martinez.