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Storia Letteraria d'Italia
Il Risorgimento
Giosia Invernizzi
Francesco Vallardi Milano, 1878, pagine 368

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a cura di Federico Adamoli

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   CAI'ITOLO QUARTO. — RINNOVAMENTO DELLA LINGUA, ECC. S-81
   Polo nel racconto dei viaggi da lui fatti nell'estrema regione dell'Asia, avevano colpita ed esaltata l'immaginazione ; a molti eran parse favolose. Ma quelle raccolte e diffuse più tardi dai mercanti viaggiatori e dai missionari cattolici acqui ¦ starono fede ai racconti del viaggiatore veneziano. La leggenda s'impadroni delle maraviglie diffuse sul lontanissimo Oriente, e i poeti popolar* descrivevano già a parte a parte l'immenso Catai, già parlavano dei cento regn dell'Oriente e di città dalle mura d'argento e dalle torri d'oro popolate da genti innumerevoli, riempiendo di gemme, d'oro e d'ogni sorta di ricchezze e di meravigli quel fantastico mondo degl' Infedeli. Gli eruditi, alla lor volta, leggevano nei libr degli antichi che l'India era tanto vasta che quattro mesi di cammino appena bastavano a traversarla ; eh' essa teneva certo una metà dell'Asia e forse anche la terza parte di tutta la sfera; e dalla geografia e dal mappamondo di Tolomeo sapevano ch'essa sten-devasi sino al limite orientale del nostro emisfero, nè ancora se ne trovavano segnati i lidi estremi (1). Intanto i Portoghesi, per condursi alle Indie tenendo la via dell' est, tentavano di girar l'Africa, lottando coll'Oceano. Ma la via da essi tentata era lunga e pericolosa. Nè meno lunghe e pericolose erano le vie dell'est tenute dal commercio italiano, e vai dire quella di terra per l'Oxo, il Caspio ed il Mar Nero, quella di mare per l'Egitto e il mare indiano o per la Soria e il Golfo Persico. Un grave problema si discuteva con pari ardore nei consigli della Corte di Portogallo e in quelli del Senato veneziano e genovese : trovare il cammino più spedito verso il paese delle Spezierie. Le ansietà del commercio, le rinate tradizioni dell' antichi+à, le recenti notizie de: viaggiatori, tutto contribuiva a dilargare nell'immaginazione i confini della terra. Stavano le cose a questo punto, quando, quasi contemporaneamente, dice 1' Humboldt, nasceva nello spii.to di due illustri uomini italiani, Cristoforo Colombo e Paolo Toscanelli, il pensiero di guadagnare l'Oriente navigando da Occidente (2).
   Paolo Toscanel.i, nato in Firenze nel 1387 efin Firenze morto dieci anni prima della scoperta del continente americano, era già celebre astronomo quando il suo grande contemporaneo, Colombo, non era ancora che un oscuro pilota. Nel 1468 egli aveva costruito il grande gnomone della chiesa di Santa Maria Novella in Firenze e di esso s'era servito per determinare i punti solstiziali e le variazioni dell'eclittica non che per correggere le Tavole Alfonsine. Secondo Giovanni Pico, egli non prestò mai fede alle speculaironi astrologiche (3). La terra lo aveva occupa+o quanto il cielo, e vivendo in una città, eli' era divenuta una dei centri principali del commercio italiano coli' Oriente, ben presto aveva dovuto occuparsi di quel problema del più breve camm.no verso l'isole delle Spezierie, che si discuteva con tanto interesse nei consigli degli Stati e tra i marinai e mercanti d'Italia. La teoria della sfericità della terra era volgare tra noi, tanto volgare che noi abbiamo visto il Pulci, uomo di non estesa cultura, farla sostenere e difendere dal suo diavolo Asta-rotte. Gli studi classici avevano reso comunissime tra i dotti le cognizioni cosmografiche dell'antichità. Il Toscanelli, poi, accurato raccoglitore di fatti, non lascia-vasi mai sfuggire l'occasione di procurarsi notizie sull'Oriente, interrogando i mercanti e viagg atori che capitavano in Italia di ritorno da quelle lontane regioni. Egli ebbe, tra gli altri, un colloquio col veneziano Nicola de'Conti tornato, dopo un' assenza di venticinque anni, dalle Indie e dal mezzodì della China ad implorare da papa Eugenio IV il perdono della sua apostasia. A questa sua cura nel raccoglier notizie dai mercanti e viaggiatori accenna egli stesso nelle lettere da lui dirette a Colombo e al Canonico Martinez. Al pari di tutti i suoi contemporanei il Toscanelli supponeva che l'India dovesse estendersi moltissimo verso Oriente e che
   (1) Per tutte que?te e per le seguenti notìzie sulle cognizioni geografiche del secolo XV c. Humboldt, Examen critique de Vhistoire de lo.: geograplv'e du nouveau continent.
   (2) Cosmos, deuxième partie, chap. VI.
   (3) In Oorniani, / secoli della leti, ital, epoca IV. art. 18.
   Invernizzi. Il Risorgimento, 40