308 IL RISOiìGIMENTO.
fenomeni essi ricorrevano ad una entità astratta, che valeva per essi una spiegazione ; poi, risalendo dal molteplice all'uno, cercavano una causa unica principio e ragione dell'universo intero. Essi riuscivano cosi a costruire un sistema metafisico del quale le scienze naturali formavano parte integrante. Noi sappiamo, infatti, che Marsilio Ficino e gli altri filosofi fiorentini del secolo XV trovavano la cagione di ogni fenomeno in un' anima particolare, eh'essi chiamavano terza essenza ; e sappiamo altresì ch'essi ammettevano una terza essenza più generale di tutte le altre essenze e anima del mondo. Ora, poiché tutto era animato, ogni fenomeno fisico doveva anche collegarsi ad un fine.
Nell'antichità, Platone aveva parlato di un' anima dell'universo dotata d'intelletto da cui derivavano le anime degli altri esseri esistenti nel mondo ; Aristotile aveva ammesso nelle cose un desiderio della felicità e del bene che le portava ad attuarsi in modo da avvicinarle maggiormente al primo Motore; il Medio Evo, in fondo ad ogni specie di moto aveva trovato uno speciale istinto della natura al bene. 1 filosofi fiorentini, alla lor volta, accettando le dottrine dell'antichità conservatesi durante il Medio Evo, considerarono lo svolgimento dei fenomeni fisici come provenienti da una serie gerarchica di potenze e di atti, animati da un comune desiderio del bene per opera del Dio di Platone, principio e fine d'ogni mutazione e generazione. Di già nella questione agitatasi verso la metà del secolo tra i Greci platonici ed aristotelici venuti da Costantinopoli a Firenze, se, cioè, la natura operasse con o senza consiglio (consulto 0 non consulto), i platonici avevano trionfato, facendo prevalere il concetto che la natura è la manifestazione di uno spirito divino che la anima e la regola. Marsilio Ficino aveva, dipoi, svolto questo stesso concetto quà e là nelle sue opere, seguito in ciò da Pico della Mirandola. — Siccome l'anime viventi nei fenomeni della natura, provenienti da un solo e medesimo principio e cospiranti ad un solo e medesimo fine, mutuamente si corrispondevano, cosi il Ficino e i suoi seguaci ponevano di fatto una puntuale e maravigliosa corrispondenza fra tutti gli esseri e fenomeni dell'universo sensibile. Gli astri trovavano riscontri coi metalli, colle piante e cogli animali, questi con quelli, e tutto poi trovava riscontro coll'uomo, vero microcosmo della creazione, essere in cui da ultimo si assolveva la finalità della natura. Marsilio Ficino, infatti, rinnovando anche per questo lato una dottrina dell'antichità, prendeva a tipo 1'armonia dell'organismo umano e concepiva l'universo come un immenso animale, le cui membra si comunicavano reciprocamente le loro forze e cospiravano ad un solo scopo (1). Pico della Mirandola nell'i^ taplus faceva notare l'esatta corrispondenza fra le parti di questo immenso animale e quelle dell'organismo umano. « Pensiamo, adunque, diceva, egli, che nell'uomo vi sono tre parti: la superiore che è il capo; la seconda^ che si stende dal collo all'umbiliso ; la terza che dall'umbilico si stende fino ai piedi. Ora è ma-raviglioso con quanta bellezza ed esattezza di rapporto o di proporzione esse rispondono alle tre parti del mondo. Nel capo è il cerebro, fonte di cognizione, nel petto è il cuore, fonte di moto, di .vita e di calore; nella parte esterna si trovano, poi, le membra in cui dipende la generazione. Ora, medesimamente nell'universo, la parte più alta, che è il mondo angelico ed intellettuale, è fonte di cognizione, perchè quella natura è fatta per l'intelligenza; la media, che è il cielo, è fonte di moto, di vita! e di calore, e vi domina il sole come il cuore nel petto; finalmente sotto la luna, com' è noto a tutti, sta il principio della generazione e della corruzione. Non vedete quanto esattamente si corrispondano queste parti del mondo e dell'uomo?».-- Il rapporto generale stabilito dal Mirandolano frale parti dell'universo e quelle dell'organismo, veniva da altri specificato; e allora si notavano singolarissimi risconti! tra il cuore, il polmone, il fegato ed altri visceri con altrettanti parti o altrettanti esseri e fenomeni della natura siderea e terrestre.
Si è di tal guisa che nell'epoca di cui parliamo si era giunt a formarsi il concetto
(1) Il brano della Teologia platonica citato più sopra.