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Storia Letteraria d'Italia
Il Risorgimento
Giosia Invernizzi
Francesco Vallardi Milano, 1878, pagine 368

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   266 IL RISOiìGIMENTO.
   alla forma contro l'ascetismo macerante e l'idealismo estenuante del Medio Evo; considerandola si sente che l'arte di Giotto e di Frate Angelico, per i quali tutta la vita della figura è confinata nel raggiar della fronte e neg'i occhi contemplanti, è finita; si sente e si riconosce Masaccio, il Perugino, Raffaello.... (1)
   A questa plastica perfezione di forme si accompagna un sentmento vivissimo della natura. Il Poliziano non si limita ad osservare e a descrivere minutamente come Lorenzo del Medici: la hella natura, ch'egli contempla ed adorna dei colori piii vaghi dell'immaginazione, sveglia in lui mille delicate '.mpressioir, e queste impressioni ex le rende nel rappresentarla, e diventano l'anima dei fenomeni da lui descritti: ogni cosa vive la vita che ha preso nel sentimento e nell' mmaginazione dell'artista. Ecco le mammole e le rose:
   Trema la mammoletta verginella Con occhi bassi onesta e vergognosa: Ma vie più lieta, più ridente e bella Ardisco aprire il sen al sol la rosa. Questa di verdi gemme s'incapella; Quella si mostra allo sportel vezzosa; L'altra clie'n dolce foco ardea pur ora, Languida cade, e'1 bel pratello infiora. (2)
   E così come le mammole e le rose, ogni parte della bella natura che troviamo nelle Stanze è rappresentata colle forme e nelle attitudini assunte nell'immaginazione dell'artista contemplante; da ogni parte esala la soave voluttà onde questi avea inondata l'anima. Quanta leggiadria d'immagini, e che schiettezza d'impressior i nella descrizione della vita rustica e della primavera! Le cose ti stanno innanzi agii occhi, e intanto, portata da una musica dolce ed armonica di parole e di verso, ti giunge all'anima la voluttà'del poeta. Tale è l'effetto della notissima descrizione delia pr -ma vera:
   Zefiro già di bei fioretti adorno Avea de' monti tolto ogni pruina ; Avea fatto al suo nido già ritorno La stanca rondinella peregrina; Risonava la selva intorno intorno Soavemente all'ora mattutina; E l'ingegnosa pecchia al primo albore Giva predando or uno or altro fiore (3)
   Ma la vita che il Poliziano trasfonde nelle cose e che arriva a noi attraverso la leggiadria delie immagini e l'armonia dei versi, ha un carattere speciale, carattere che nessuno meglio del De Sanctis ha saputo mettere in luce. 11 sentimento ch'esce dalle descrizioni che noi leggiamo nelle Stanze « non ha, osserva l'illustre critico napoletano, virtù di tirarti dalle cose e lanciarti in infiniti spazii; anzi ti chiude nella tua contemplazione e vi ti tiene appagato, come fosse quella tutto il mondo, e non pensi di uscirne, e la guardi a parte a parte nella grazia della sua varietà. Perchè il motivo dell'ispirazione non è lo spirito nella sua natura trascendente e musicale, quale si mostra in Dante; mail corpo, e non come un bel velo, una nella apparenza, ma terminato e tranquillo in sè stesso, quale si mostra nel periodo e nell'ottava, le due forme analìtiche e descrittive del Boccaccio, divenute la base
   (1) Discorso cit.
   (2) Lib. I. st. 78.
   (3) Id., st. 25.