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Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

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a cura di Federico Adamoli

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   410
   capitolo quattordicesimo.
   Se mala signoria, che sempre accora Li popoli suggetti, non avesse Mosso Palermo a gridar: Mora, mora.
   E se mio frate questo antivedesse, L'avara povertà di Catalogna Già fuggiria perchè non gli offendesse;
   Chè veramente provveder bisogna Per lui, o per altrui, sì eh' a sua barca Carica più di carco non si pogna.
   La sua natura, che di larga Parca Discese, avria mestier di tal milizia Che non curasse di mettere in arca.
   Carlo Martello spiega poi a Dante come avvenga il degenerare dei figli dalli virtù paterna, e conclude:
   Sempre natura, se fortuna trova ' Discorde a sè, come ogni altra semente Fuor di sua region, fa mala prova.
   E, se il mondo laggiù ponesse mente Al fondamento che natura pone, Seguendo lui, avria buona la gente.
   Ma voi torcete alla religione Tal che fu nato a cingersi la spada, E fate re di tal eh' è da sermone ;
   Onde la traccia vostra è fuor di strada.
   Nello stesso Cielo di Venere (Canto nono) si fa incontro a Dante un'altra di quelle luci-.
   Ed ecco un altro di quegli splendori Vèr me si fece, e il suo voler piacermi Significava, nel chiarir, di fuori.
   Era dessa Cunizza da Romano, sorella di Ezzelino, la quale cosi parla:
   In quella parte della terra prava Italica, che siede tra Rialto E le fontane di Brenta e di Piava,
   Si leva un colle, e non surge molt'alto, Là onde scese già una facella, Che fece alla contrada grande assalto.
   D'una radice nacqui ed io ed ella ; Cunizza fui chiamata, e qui refulgo, Perchè mi vinse il lume d'està stella.
   Ma lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia, Che forse parria forte al vostro vulgo.
   Di questa luculenta e cara gioia Del nostro cielo, che più m'è propinqua, Grande fama rimase, e, pria che muoia
   Questo centesim'anno ancor s'incinqua. Vedi se far si dee l'uomo eccellente, Sì ch'altra vita la prima relinqua !
   E ciò non pensa la turba presente, Che Tagliamento ed Adige richiude, Nè per esser battuta ancor si pente.