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Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   t,a divina commedia. 403
   E, se tu credi forse eli'io t'inganni, Fatti ver lei, e fatti far credenza Con le tue mani al lembo de' tuoi panni,
   Pon giù ornai, pon giù ogni temenza, Volgiti in qua, e vieni oltre sicuro; Ed io pur fermo, e contra coscienza.
   Quando mi vide star pur fermo e duro, Turbato un poco, disse: Or vedi, figlio, Tra Beatrice e te è questo muro.
   Come al nome di Tisbe aperse il ciglio Piramo, in sulla morte, e riguardolla, Allor che il gelso diventò vermiglio;
   Cosi, la mia durezza fatta solla, Mi volsi al savio Duca, udeiido il nome Che nella mente sempre mi rampolla.
   Ond'ei crollò la fronte, e disse: Come? Volemci star di qua? indi sorrise, Come al fanciul si fa eh' è vinto al pome.
   Poi dentro al foco innanzi mi si mise, Pregando Stazio che venisse retro, Che pria per lunga strada ci divise.
   Come fui dentro, in un bogliente vetro Gittato mi sarei per rinfrescarmi, Tant'era ivi lo incendio senza metro.
   Lo dolce Padre mio, per confortarmi, • Pur di Beatrice ragionando andava, Dicendo : Gli occhi suoi già veder parmi.
   Veggono un lume e dentro ad esso odono una voce : Venite, Benedirti Patris mei.
   Era un angiolo, il quale,
   Lo sol sen va, soggiunse, e vien la sera Non v'arrestate, ma studiate il passo; Mentre che l'occidente non s'annera.
   I poeti si fermano poi sulla scala, e
   Ciascun di noi d'un grado fece letto.
   Dante si addormenta, ed ha una visione :
   Nell'ora credo, che dell'oriente Prima raggiò nel monte Citerea, Che di fuoco d'amor par sempre ardente,
   Giovane e bella in sogno mi parea Donna vedere andar per una landa Cogliendo fiori, e cantando dicea :
   Sappia, qualunque il mio nome dimanda, Ch' io mi son Lia, e vo movendo intorno Le belle mani a farmi una ghirlanda.
   Per piacermi allo specchio qui m'adorno Ma mia suora Rachel mai non si smaga Dal suo miraglio, e siede tutto giorno.
   Eli'è de'suoi begli occhi veder vaga, Com' io dell'adornarmi con le mani: Lei lo vedere, e me l'ovrare appaga.