Stai consultando: 'Storia Letteraria d'Italia I primi due secoli', Adolfo Bartoli

   

Pagina (395/555)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (395/555)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   T.A DIVINA COUMUBlA.
   3-J3
   Tosto che luogo 11 la circonscrive, La virtù formati\a raggia intorno, Così e quanto nelle membra vive ;
   E come l'aere, quand'è ben plorilo, Per l'altrui raggio che in sè si riflette, Di diversi color si mostra adorno;
   Così l'aer vicin quivi si mette In quella forma che in lui suggella, Virtualmente l'alma che ristette:
   E simigliante poi alla fiammella Che segue il fuoco là 'vunque si muta, Segue allo spirto sua forma novella.
   Perocché quindi ha poscia sua paruta, E chiamat'ombra; e quindi organapoi Ciascun sentire insino alla veduta.
   Quindi parliamo, e quindi ridiam noi, Quindi facciam le lagrime e i sospiri Che per lo monte aver sentiti puoi.
   Secondo che ci affliggon li desiri E gli altri affetti, l'ombra si figura, E questa è la cagiondi che tu ammiri.
   Intanto i poeti sono giunti sul settimo balzo:
   Quivi la ripa fiamma in fuor balestra, E la cornice spira fiato in suso, Che la riflette, e via da lei sequestra.
   In quelle fiamme si purgavano gli spiriti dei lussuriosi; e,
   Summae Deus clementiae, nel seno Del grand'ardore allora udì' cantando; Che di volger mi fe' caler non meno.
   E vidi spirti per la fiamma andando: Per ch'io guardava a' loro ed a'miei passi, Compartendo la vista a quando a quando.
   Appresso '1 fine eh'a quell'inno fassi, Gridavan alto: Virum non eognosco, Indi ricominciavan l'inno bassi.
   Finitolo, anche gridavano: al bosco Corse Diana, ed Elice caccionne, Che di Venere avea sentito il tosco.
   Mentre i poeti camminano sull'orlo del balzo (Canto ventesimosesto), alcuni spiriti si accorgono che Dante è là col suo corpo:
   Questa fu la cagion, che diede inizio Loro a parlar di me; e cominciarsi A dir: Colui non par corpo fittizio.
   Uno di essi lo interroga; ma prima ch'egli risponda, ecco altra novità.
   Chè per lo mezzo del cammino acceso Venne gente col viso incontro a questa, La qual mi fece a rimirar sospeso.
   Lì veggio d'ogni parte farsi presta Ciascun'ombra, e baciarsi una con una Senza ristar, contente a breve festa.
   bartoli. Letteratura italiana, dj