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Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   t,a divina commedia. 383
   Soleva Roma, che il buon mondo feo, Due Soli aver, che l'una e l'altra strada Facean vedere, e del mondo e di Deo.
   L'un l'altro ha spento; ed è giunta la spada Col pastorale, e l'uno e l'altro insieme Per viva forza mal convien che vada;
   Perocché, giunti, l'un l'altro non teme. Se non mi credi, pon mente alla spiga, Ch'ogni erba si conosce per lo seme.
   In sul paese ch'Adige e Po riga Solea valore e cortesia trovarsi, Prima che Federico avesse briga:
   Or può sicuramente indi passarsi Per qualunque lasciasse, per vergogna, Di ragionar co'buoni, o d'appressarsi.
   Ben v'èn tre vecchi ancora, in cui rampogna L'antica età la nuova, e par lor tardo Che Dio a miglior vita li ripogna :
   Corrado da Palazzo, e il buon Gherardo, E Guido da Castel, che me'si noma Francescamente il semplice Lombardo.
   Dì oggi mai che la Chiesa di Roma, Per confondere in sè duo reggimenti Cade nel fango, e sé brutta e la soma.
   Usciti i poeti dal denso fumo (Canto diciassettesimo), Dante ha delle nuove visioni pi ira punita: quella di Progne ; quella di Amanno ministro di Assuero re di Persia, che fu fatto da lui crocifìggere :
   Poi piovve dentro all'alta fantasia Un crocifisso dispettoso e fiero Nella sua vista, e cotal si moria.
   Quella di Lavinia, che diceva alla madre, piangendo :
   ...........o regina
   Perchè per ira hai voluto esser nulla1?
   Ancisa t'hai per non perder Lavina, Or m'hai perduta......
   Ecco frattanto un altro angiolo, e una voce che disse :
   ...... . qui si monta;
   e che
   .....fece la mia voglia tanto pronta
   Di riguardar chi era che parlava, Che mai non posa, se non si raffronta.
   Ma come al Sol, che nostra vista grava, E per soverchio sua figura vela, Così la mia virtù quivi mancava.
   Questi è divino spirito, che ne la Via d' andar su ne drizza senza prego, E col suo lume sè medesmo cela.
   1 poeti voiguno i loro passi ad una scala,