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Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   la divina commkdla. 381
   Vende la carne loro, essendo viva; Poscia gli ancide come antica belva. Molti di vita, e sè di pregio priva.
   Sanguinoso esce della tris!a selva; Lasciala tal, che di qui a raill'anni Nello stato primaio non si rinselva.
   E continua poi, dopo le fiere parole contro Toscana, in altre egualmente fiere contro Romagna;
   Questi è Rinier; quest'è il pregio e l'onore Della casa da Calboli, ove nullo Fatto s'è reda poi del suo valore.
   E non pur lo suo sangue è fatto brullo, Tra il Po e il monte, e la marina e il Reno, Del ben richiesto al vero ed al trastullo;
   Chè dentro a questi termini è ripieno Di venenosi sterpi, sì che tardi Per coltivare ornai verrebber meno.
   Ov'è il buon Lizio, ed Arrigo Manardi, Pier Traversaro, e Guido di Carpigna'? 0 Romagnoli tornati in bastardi!
   Quando in Bologna un Fabbro si ralligna1? Quando in Faenza un Bernardin di Fosco Verga gentil di picciola gramigna1?
   Non ti maravigliar s'io piango, Tosco, Quando rimembro con Guido da Prata Ugolin d'Azzo, che vivette nosco;
   Federigo Tignoso e sua brigata, La casa Traversara, e gli Anastagi (E l'una gente e l'altra è diretata);
   Le donne e i cavalier, gli affanni e gli agi Che ne invogliava amore e cortesia, Là dove i cor son fatti si malvagi.
   0 Brettinoro, chè non fuggi via, Poiché gita se n'è la tua famiglia, E molta gente per non esser ria1?
   Ben fa Bagnacaval, che non rifiglia, E mal fa Castrocaro, e peggio Conio, Che di figliar tai Conti più s'impiglia.
   Ben faranno i Pagan, dacché il Demonio Lor sen girà; ma non però che puro Giammai rimanga d'essi testimonio.
   0 Ugolin de' Fantolin, sicuro È il nome tuo, da che più non s'aspetta Chi far lo possa tralignando oscuro.
   Al principiare della sera (Canto quindicesimo), i poeti arrivano al luogo per il quale si monta al terzo balzo.
   Dante è abbagliato da una insolita luce, e domanda a Virgilio:
   Che è quel, dolce padre, a che non posso Schermir lo viso, tanto che mi vaglia ?
   sente da lui che
   Messo è che viene ad invitar ch'uom saglia.