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Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

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a cura di Federico Adamoli

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   letteratura nell' italia 1)1 mezzo. 157
   quell'unico yerso,
   I nostri cavalcarono (1) ;
   poche acerbe parole dei Pisani contro i Lucchesi :
   Tolle, Bonturo Dati,
   Che i Lucchesi hai mal consigliati (2) ;
   una ballata storica fatta in occasione della rotta di Montecatini (1315) (3); ecco i più antichi avanzi del canto storico popolare toscano. Poverissimi avanzi a cui ben poco può aggiungersi; una Ninna nanna, per esempio, riferita da Francesco da Buti (4); la ballata del Nicchio (5); quella della Borrana (6); la canzone dell' Ugel-lino; e l'altra (7)
   Madre che pensi tu fare;
   (1) Simone della Tosa, Annali, in Cronichette Antiche, Firenze, 1733; all'an. 1309.
   (2) Ovvero:
   Or ti specchia, Bontur Dati, Ch'e' Lucchesi hai consigliati. Lo die di San Fidriano Alle porte di Lucca fu'l Pisano.
   Cf. Carducci, Cantilene ecc., pag. 31-32.
   (3) La ripubblicò il prof. Teza, con molte note, in app. alle Rime di Cino da Pistoia. Firenze, Barbera, 1862.
   (4) Comento sopra la Div. Com., Parad., XV, v. 122. Cf. P. Paris, mss. Frane., III, 316.
   (5) Ved. Scelta di Cur. Letter. — Bologna. Romagnoli, 1864, Disp. XLIX. — Tutte, probabilmente, le poesie ricordate dal Boccaccio (Giorn. V. Nov. X), che « sì cantavano in su le feste e veglie a ballo per sollazzo, » risalgono a tempi assai anteriori. Su questa canzone del Niccnio, che primo pubblicò il signor Del Lungo, vedi anche Cappelli, Append.
   alle Lettere di Lorenzo de' Medici ; e Carducci, Cantilene ecc.
   l'6) Cf. Carducci, op. cit. e Mussafia, Illustrazione alla canzone popolare ecc., in Propugnatore, Anno I, Disp. 2.a, pag. 231.
   (7) Vedi per ambedue Carducci-, Cantilene ecc., pagg. 65 e 336. La loro importanza ci consiglia a far conoscere la prima, e parte della seconda ai nostri lettori, tanto più considerando come rare sieno le poesie popolar rimasteci di quei tempi antichi, e come in esse stia il germe di molte poesie posteriori, delle quali certi odierni critici vanno scrivendo cose dell'altro mondo.
   Date beccare all'ugellino.....
   Donne e fanciulle, per 1' amor di Dio.
   Questo ugellinc gli è tanto bello, Ardito e forte com'un lioncello: Un dipintor no '1 farebbe più bello, Com'egli ha fatto la testa e '1 suo crino.
   Quest' ugellino è vago dell'ova,
   Vanne cercando quantunque ne trova Quando v'è dentro non par che si mova, E poi se n'esce un cotal pocolino.
   E' non si cura là onde s'attuila
   Per che li sappi di feccia o di muffa: Cacciasi dentro alla baruffa Cacciasi dentro quel buon Piccolino.