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Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

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a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO QUINTO
   LETTERATURA NELL'ITALIA DI MEZZO.
   § I-
   toscana
   Antonio da Tempo, padovano, nato verso il 1275, componendo un trattato delle rime volgari, in Ialino, scriveva: lingua tusca magis apta est ad literam site li-teraturam quam aliae linguae, et ideo magis est communio et intelliyibilis. Più chiara e solenne testimonianza di questa noi non potremmo desiderare, che fino dal secolo XIII fosse riconosciuto il primato dei dialetti toscani sugli altri d'Italia (1). Nò certo è da credere che l'elegante idioma toscano non si scrivesse, in pari tempo ai dialetti dell'Italia settentrionale e meridionale. Che anzi, se già nel 1233 alcuno si arrischiava alla prosa (2), e fosse pure per uso affatto domestico, non parrà improbabile che fino dai primi decennii del secolo dovesse il popolo cantare nella nuova lingua i suoi versi (3). Cantare se agitato da quelle passioni cittadine che gli ponevano in mano troppo spesso la spada; cantare se ispirato da gentili affetti o se mosso al riso e allo scherno. Quasi tutto è perito di quella letteratura; appena qualche frammento ci rimane, e di tempi già posteriori, che noi raccogliamo religiosamente, quasi voce prolungata dei sentimenti di un popolo.
   I due versi di frate Elia, che cantavano rustici et pucri et puellae.....per
   vias in Tuscia (-1)
   Or attorna fratt'Elia Che pres'ha la mala via;
   i due versi, citati nel Volgare Eloquio (5),
   Bene andonno li fanti De Fioransa per Pisa;
   (1) E non è la sola. Vedi altre due testimonianze antiche in Gah ani, Dubbi sulle dottrine Pertc., pagg. 164 e 165.
   (2) Cf. Archivio Stor. Ital., App. V., Ricordi di una famiglia senese.
   (3) Avvertiamo qui che non crediamo affatto ai sogni del De Angelis intorno al Poi-cacchieri, il quale fu certo poeta del XIII sec., e probabilmente della seconda metà già innoltrata. Ci pare di aver letto in qualche luogo che su questo argomento ha pubblicata una memoria il signor Luciano Banchi di Siena, onde noi ci crediamo autorizzati a dire come esso signor Banchi ci scrivesse fino dal 1864 di aver trovato un Folcacchiero Folcacchieri vissuto nel 1252, il quale probabilmente è il poeta della troppo famosa canzone: Tutto lo mondo vive sanza guerra.
   (4) Salimbene, Chron., 411.
   (5) I, 13. — Cf. Fauriel, Dante et les orig., II, 7.