letteratura dialettale isella bassa italia. 123
ai Curzola, ed altri fatti della potente repubblica (1). E colla patria, anche l'amore. Una donna padovana lamenta la lontananza del marito, fattosi crociato (2), ed esprime il suo affetto certo con efficace spontaneità, se non con eleganza: c'è verità di sentimenti in questi versi :
En lui è tutto el me conforto, Zamai non voi altro deporto, Ive de lui sol zoia me nasce, K'el me fortin noriga e pasce. El no me par k'el sia luitano, Tanto el so amore m'è prusimano (3). Eo sto en la cambra, piango e pluro, Per tema k'el no sia seguro, Ke d'altro mai no ài paura; E la speranza m'assegura K'el de' vegnire en questo logo. Tutto el me pianto torna en zogo, E i me sospiri ven en canto,
di Sestri. Il prot. Bonaini che le pubblicò, le dice scritte « nel dialetto di Genova, quale udivasi nella Riviera presso Albenga nei due secoli XIII e XIV ». Se ciò fosse vero, biso-nerehbe supporre troppo cangiato, e in peggio, quel dialetto da quei secoli al nostro.
L'alegranza de le nove Chi novamente som vegnue, A dir parole me comove Chi non som da sir taxue; Ma da tener in memoria, Si corno car e gran tesoro, E tutta la.lor ystoria Scriverà con letere d'oro.
Questo dunque e dialetto genovese ? Al quarto verso della prima strofe crediamo da leggere fir. In questa supposizione ci conferma il vedere ad un verso del VI componimento che dice chi sempre è da sir ìoao, una nota del signor Bonaini così concepita: II MS. ha erroneamente da fir. — Nè questa nostra osservazione è una pedanteria, come molti capiranno.
(1) Ecco gli argomenti di alcune delle Rime genovesi:
I. De Victoria facta per Januenses contra Venetos in Lajaccio Ermeniae.
II. De mali cives contra civitatem Janue.
III. De condicione et statu civitatis Janue in persona cuiusdam domine et filiorum.
IV. Quando preliaverunt XXXX dies in Janua inter Guerfos et Gibelinos.
V. Letera misa domino Conrado de Auria per Nicolaum de Castelliono.
VI. De Victoria facta per Januenses contra Venetos in gulfo Venicianorum prope Insulam Scurzule.
(2) Biondelli, Studi Linguistici —Lamento d'una sposa per la lontananza del marito chiamato alle Crociate, pag. 153. — Primo a pubblicarla fu il Brunacci, nelle Antiche origini iella lingua volgare de' Padovani, Lezione d'ingresso ecc., 1759. — A noi sembrerebbe irammento di più lunga poesia, dove qualche cosa forse dicevasi in principio del pellegri ;o ; e probabilmente dona Frixa tentava per lui il cuore della donna. — Anche la leziDne forse è guasta in più di un luogo. Noi abbiamo seguito ne' pochi versi che riferiamo in alcuni punti il Brunacci, in altri il Biondelli.
(3) Chiediamo perdono di questa licenza. Con una così semplice trasposizione restituì e a un verso la sua misura, ci sembra lecito.