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CAPITOLO SECONDO.
si csl arer venu. Or se comence de li rais Pejml e dame Jierla. Se non che, questo è un suo errore, ponendo egli tali parole, quasi al termine delle due storie di Beuve e di Berte; dopo cui comincia la nuova storia di Karleto, la quale ha per base un'altra Chanson de geste, oggi perduta, Mainet (1). Terminata poi la storia di Karleto, nella quale sono anche introdotti episodi che sembrano d'invenzione italiana (2), si passa a narrare le avventure di Berte et Milon. Che cosa son esse? Da quale poema francese derivano? Un autorevolissimo giudice ne dice che il racconto di Berte e Milon fatto dallo scrittore italiano, non solo non ritrovasi in nessun testo francese, ma che anzi è in contradizione assoluta con ciò che in quelli è narrato di Berta madre di Rolando (3). La scena di queste avventure è in Italia; e tutto concorre a provare che qui ebbe origine la leggenda, la quale si popolarizzò coll'andare del tempo e passò anche in altri paesi (-1). Facciamo conoscere la 1 ngua di questo poema (5):
Coment Milton parole a Berte
Dama, dist Milon, ne lairo ne vos die Molto e guari qe in deo se fie. El estoie plen de tote cortexie, Non avez oldu qe dist la proticie Co qe fe la veraen Marie Qe por paura de Herodes eia foci vie, Porto son fìl qu'el avoit norie; Se se n'alon, aveion qualche reiriie, En qualche bois o en selva ramue (sic). Dist la dama, ne se voi far dormie, Qe'm breve tempo e nostra departie. Lor ordenent li termen e la die. Quando un mois fu pase e complie Berta e Milon si se sont guarnie; Prendent de cil avoir qi ont en bailie, Non portent pani qe fust de gran delie. E una fou fo de Paris partie Via sen vait por la landa hermie. Tota la noit tros l'auba sclarie Le camin pris dever Lombardie. Deo li condue e la vercene Marie Qe i se posa aler a salvetie
Coment sen vait Milon e Berte
Vasen Milon e Berta li 'nsene; Son camin oit ver Lombardie pie La noit camine e li ior oit poise
(1) Cf. Guessard, Notes sur un manuscrit franùais de la biblioth. de S. Marc, nella Biblioth. de l'Ecole des Chart. V, 3, 397. — G. Paris, Hist. Poet. de Charl. 16y.
(2) Cf. G. Paris, op. cit., 170.
(3) Cf. G. Paris, op. cit., 170, 409.
(4) Alludo all' Innamoramento di Milana a Berta (Cf. Melzi, Bihl.), ai Reali « Francia, e ai due romanzi spagnuoli di cui cf. Paris, op. cit., 411-12.
(5) La storia di Berte et Milon del Cod. Marciano è interamente inedita. Crediamo che alcuno stia apparecchiandone una edizione, la quale ci sembra non debba riuscire priva d'interesse. Intanto ne diamo un brano men breve che degli altri, trattandosi di cosa nota a pochissimi.