FATTI C1IF, APPARECCHIARONO LE PRIME MANIFESTAZIONI, ECC. 77
in aiuto dei marchese di Spoleto (1). Ad esso Aleramo (2) l'imperatore Ottone I concedè molte terre nel 907. Nel secolo Ali Guglielmo il Vecchio prese parte alla seconda crociata e alle guerre di Lombardia in favore del Barbarossa. Sul finire del secolo stesso e sui primi del susseguente, splendidissima signoria tenne Bonifacio, succeduto ai fratelli Guglielmo III e Corrado (3); e di lui dobbiamo qui particolarmente occuparci.
La situazione delle sue terre prossima a Francia, gli usi cavallereschi de'tempi, le tradizioni domestiche, e forse le memorie della origine francese della famiglia, fecero del Monferrato quasi una seconda Provenza ; i trovatori più famosi visitarono quella corte; Clavasio e Montevico rivaleggiarono con Aix e con Tolosa.
Scriviamo qui per primo il nome di Pietro Vidal, il quale dopo percorse la Catalogna, l'Aragona, la Castiglia, dopo visitato il castello (li Saillac, di Saissac, Fanjau, Montrial, dopo rubato il famoso bacio alla viscontessa Adelasia di Barrai (4), dopo sposata a Cipro una greca, e credutosi futuro imperatore di Costantinopoli (5) ; ec-
(1) Ecco ciò che di Guglielmo scrive il Litta (Famiglie celebri italiane, IX): «Il solo documento che ce lo faccia conoscere è l'atto della donazione delle tre corti di Grazzano, Cisignano e Cardalone con tre poderi, fatta dal figlio nel 961 al monastero de' Benedettini di Grazzano .... Ivi non è nominato che per indizio della paternità di Aleramo .... La famiglia professò legge salica, il che è argomento che fosse d'origine francese ; e difatti si narra che Guglielmo fosse uno dei condottieri francesi condotti in Italia da Guido re di Provenza, duca di Spoleto, che nel S89 voleva spogliare Berengario I marchese d'Ivrea del regno d'Italia, nel qual caso Guglielmo è riputato della stirpe de' conti di Troyes in Sciampagna. »
(2) Delle vicende romanzesche attribuite a questo Aleramo, parla Tommaso di Saluzzo nel poema Lo Cheralier Errant.
(3) Nella genealogia dei Monferrato ò alquanto di confusione. Il Litta farebbe Bonifazio fratello di Corrado, di Alasia moglie del marchese di Saluzzo, e di Federigo ; e padre di Guglielmo, a cui darebbe per figli Bonifazio e Beatrice. Ma Beatrice dovè essere sorella di Bonifazio II, morto nel 1207, se fu amata da Rambaud de Vaqueiras, morto nell'anno stesso.
(4) Merita d'essere riferito il racconto del biografo provenzale, come scrittore de' tempi :
E quan vene un dia Peira Vidal saup qu' EN Barrals se era levatz e que la domna era tota sola en sa cambra ; e vene s'en al leit de madona N'Alzais et atroba la dormen, et aginolla se davan ella e baiza li la boca. Et ella sentit lo baizar e crezet que fos EN Barrals sos maritz, e rizen ella se levet; e garda, e vi qu'era lo fols Peire Vidal, e comenset a cri lar et a far gran rumor. E vengron las donzelas de lains , quant lio auziron, e de-manderon qu'es aisso? E Peire Vidal s'en issit fugen. E la domna mandet per EN Barrai e fes li gran reclam de Peire Vidal que l'avia baizada; e ploran l'en preguet qu' el en degues penre venjansa. Et EN Barrals, aissi coni valens hom et adregz, si pres lo fag a solatz, e commenset a rire et a rependre sa molher, car eia avia faita rumor d'aisso qu'el fols avia fait.
(5) Ciò ispirò al Marchese Lanza che s'incontrò con lui a Monferrato quelle due fiere cobbole (Raynouard, Choix, V, 249) :
Emperador avem de tal manera
Que non a sen ni saber ni membranza ;
Plus ibriacs no s'asec en chadera,
Ni plus volpils no porta escut ni lanza,
Ni plus avols non chaucet esperos,
Ni plus malvatz no fez vers ni chansos,
Ges non es meinz mas que peiras non lanza.