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Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

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a cura di Federico Adamoli

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   FATTI C1IF, APPARECCHIARONO LE PRIME MANIFESTAZIONI, ECC. 71
   Anche la dotta Bologna ebbe il suo trovatore, Rainbertino Buvarello (1), il quale l'u podestà di Milano nel 1208, e di Genova nel 1218; ambasciatore di Bologna a Ferrara e al Legato di papa Innocenzo III a Modena; commissario dell'esercito Bolognese contro Pistoja ed ambasciatore de'Genovesi a Federigo II (2); e si dilettò dell'arte di trovare, come attestano le sue poesie del codice Estense(3); e fu insieme protettore de'trovatori, e specialmente di Pietro Raimondo da Tolosa, che ne lodava le accoglienze e la liberalità, cantando di lui
   Ser Lambertis de Bunarel acoill Pretz e valor, et anc jorn non estai De granz solatz e de joi mantenir (4).
   Essendo a Genova, esortò Marchisio, scriba della Repubblica, a proseguire gli annali del Cafìàro (5). Amò Beatrice, figliuola di Azzo VI d'Este, che fu poi beata, re ac nomine Beatrix, come dice di essa il Monaco Padovano; ed a lei sono dirette alcune delle sue canzoni (6). Cosi nel secolo XIII le più gravi cure di Stato non impedivano di raccogliere i fiori della poesia, e tale che oggi sedeva governatore di popoli, si aggirava domani, poeta, per le sale del castello feudale.
   Forse un altro Malaspina (7) è da porre fra i trovatori italiani, quel Lanza Marchese, di cui resta una poesia contro Pietro Vidal (8), al quale esso Vidal rimproverava, fra molte altre cose, di aver venduto più castelli di quello che vecchia femmina non vende galline (9).
   E forse dei Malaspina fu pure la dama Isabella (10), che alla corte di Monfer-
   sur quelqn'un des traits oubliés de la vie du Mantouan. Mais de quelque manière qu'on l'emende, le passage en question est une nouvelle preuve du peu de respect de Dante pour les faits et de son invincible penchant a n' en faire que des cadres ou des espéces de sup-ports pour ses idées et ses fantaisies.
   (1) Altri lo chiamano Lambertino Bualelli, Bonarello, Buarello. Nel Cod. Estense è scritto Lambertin de Buvarell.
   (2) Ci. Cavedoni, op. cit. pag. 18.
   (3) Tre di inedite, tratte da esso Cod., ne ha pubblicate il prof. Mussafia. Vedi Bel codice Estense di rime provenzali, Relazione di A. Mussafia, in Sitzungsberichte der Philoso-phisch-llistorischen Classe der K. Ahademie der Wissenschaften. —Jahr. 1867. — Wien, 1867 pag. 443-45.
   (4) Cf. Cavedoni, op. cit., p. 18.
   (5) Il Marchisio all' anno 1220 dei suoi Annali scrive : « Ideoque ego Marchisius scriba____
   ad instantiam et exortationem nobili Viri Rambertini Guidonis de Buarello Januensium Po-testatis .... assumpto inde studio et labore, divina auxiliante clementia, effectui manci-pare curabo. »
   (6) Cf. Fantnzzi, Scrittori Bolognesi, II, 350. — Raynouard, V, 243. — Eistoire Litt. de la France, XX, 586.
   (7) Leggesi nel Ghilini (Annali dì Alessandria, an. 1198) : « Dopo stabilite le sudette leghe, gli Alessandrini et Astigiani già fra di loro collegati, andarono nei medesimi giorni ad assalire il castello di Castagnuola, et il contado di Loretto nelle Langhe, ambidue posseduti dal marchese Federigo Malaspina detto il Lanzia. »
   (8) Raynouard, Choix, IV, 329.
   (9). Plus sovea venz castels e domeios.
   No fai vieilla gallinas ni capos. Raynouard. Choix, V, 319.
   (10) Cf. Wst. Littér. de la France, XIX, 496.