FATTI C1IF, APPARECCHIARONO LE PRIME MANIFESTAZIONI, ECC. 57
veutes tras I cohlas o II o III, aquelas che portan la sentencas de la caneos ; 50 son tut li mot triat; et aquest. estrat è scrit isi denan; ed en aqest estrat nu in voi meter nullas de la soas coblas, mais quel de cui es lo libre li '11 fe scriure, per che fos recordament de lui. E maistre Ferari, quand el era coven, s' entendet en una dona ch'ac nom madona Turcla, e per achela dona le el de molt bonas causas. E quan veri ch'el fo veil pauc anava a torn, mais eh' el anava a Trevis a meser Giraut da Ctiamin et a sos fils, et il li fasian grand honor e '1 vesian voluntera e molt il aqulian ben, e li donavan voluntera per la bontat de lui e per l'amor del' mar-ches d'Est » (1).
Questa vita, come nota Emeric David (2), è assai importante per la storia dei costumi di quel tempo, come anco per quella della poesia provenzale. Quei trovatori che vanno a Ferrara a rallegrare coi loro versi le feste del marchese d'Este, questo poeta che vive presso il suo principe, che risponde improvviso alle loro tenzoni; che copia di sua mano le opere de'più celebr- trovatori, e non vuole per modestia mettere le proprie nella raccolta ; questo vecchio che va a visitare un amico da Ferrara a Treviso, e vi è accolto a grande onore, sia per la sua bontà, come per riguardo al suo principe: tutto questo ci presenta un quadro interessante ed originale. Fino ad ora nessuna poesia si conosceva del trovatore ferrarese. E stato primo il signor Galvani a darci di lui la risposta a Raimondo Guglielmo (3), il quale « fattolisi innanzi, per provare il senno e '1 savere del maestro
M. Ferrari era in età senile circa l'anno 1283. la di cui nascita vuoisi fissare intorno ai principio del secolo XIII; di che ne consegue che li Marchesi d'Este,i quali l'ebbero in casa loro insieme co* giullari allor che facevano festa e corte, furono Azzo VII ed Obizzo, e non già Aldobrandino morto nel 1215, quando Maestro Ferrari era tuttora in età fanciullesca, e fors'anche puerile. — Cavedoni, Ricerche storiche intorno ai Trovatori Provenzali accolti ed onorati nella Corte dei Marchesi d'Este nel secolo XIII, nelle Memorie della R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena, T. II.
(1) Choix, ecc., V. 147. — Ne piace dar qui pure la bella traduzione di essa vita, fatta dal signor Galvani (Novellino provenzale , pag. 204) : « Maestro Ferrari fu da Ferrara, e fu giullare, ed intendette meglio di trovar provenzale , che nessun uomo che fosse mai in Lombardia e meglio intendette la lingna provenzale, e seppe molto bene lettere e scrisse meglio eh' uomo del mondo, e fece di molti buoni libri e di belli. Cortese uomo fu della persona, e buon nomo fu appo Dio, e volentieri servì ai Baroni ed ai Cavalieri , e tutto tempo stette nella Casa d'Este. E quando venia che li marchesi fessono festa e corte, li giullari che li venìano, che s'intendeano della lingua provenzale , andai ano tutti a lui, e lo chiamavano loro maestro. E s'alcuno li ne venia che s'intendesse meglio che gli altri, e che fesse questioni di suo proprio trovare e d'altrui, e Maestro Ferrari gli rispondeva all'improvviso, sì ch'egli era avuto per un campione del gajo savere nella corte del Marchese d'Este. Ma non fece più che due canzoni e una Ritroenza, ma Sirventesi e Cobbole fece egli assai delle migliori del mondo, e fece un estratto di tutte le canzoni de'buoni trovatori del mondo, e di cadauna Canzone 0 Sirventese trasse una cobbola 0 due 0 tre , quelle che portano le sentenze delle canzoni, ed ove sono tutti li motti scelti e triati. E Maestro Ferrari, quand'elli era giovane, s'intese in una donna ch'ebbe nome Madonna Turca, e per quella donna fece egli di molte buone cose. E quando venne ch'elli fu vecchio, poco andava attorno, ma ch'egli andava a Trevigi a messer Girardo da Camino, e a suoi figli, ed elli gli facean grande onore, e'1 vedean volentieri, e molto l'ac-cogliean bene, e gli donavan volentieri per la bontà di lui, e per 1' amore del marchese d'Este. »
(2) Hist. litter. de la France, XIX, 513.
(3) Novell. Prov, 206-7.
b.vrtgm. Letteratura Italiana 8