Stai consultando: 'Storia Letteraria d'Italia I primi due secoli', Adolfo Bartoli

   

Pagina (58/555)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (58/555)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   J()8 CAPITOLO SECONDO.
   Ferari fo da Feirara e fo giullar et intende/ meill de trobar proensal che negus om che fos mai en Lombardia, e meill entendet la Unga proensal, e sap molt be letras, e scrivet meill eli' om del rnond, e feis de molt bos libres e de beili. Cortes om fo dela persona , e bons hom fo adeo, e volontera servit as baros et as cha-valers, e tos teinps stet en la cliasa d'Est. Ean venia que li marches feanon festa e cort, e li guillar li vinian che s'entendean de la lenga proensal, anavan tuit ab lui, e clamavan lor mastre, e s'alcus li 'n venia che s' entendes meill che i altri e che fes questios de son trobar o d'autrui, e maistre Ferari li respondea ades, si che li era per un canpio en la cort del marches d'Est. Mas non fes mais che II cansos e una retruensa; mais sirventes e coblas fes el asai de las meillor del inon, e fe un estrat de tutas las cansos dels bos trobadors del mon, e de chadaunas canzos o sir-
   a un'epoca in cui il Marchese Azzo VII tuttor viveva, la morte del trovatore vuoisi assegnare ad anno di poco anteriore al 1264. Ma questo argomento non fa prova, perchè pone come certo ciò che è dubbio e che devesi d'altronde indagare, quale cioè fosse il Marchese d'Este, alla cui corte fu onorevolmente accolto Maestro Ferrari. Se l'antico Manoscritto Estense membranaceo, che porta in fronte la data del 12T>4, fosse evidentemente scritto per intero nell'anno istesso, o nel corso di due o tre anni consecutivi, se ne avrebbe un argomento certissimo a comprovare che Maestro Ferrari morisse prima del suddetto anno 1254 o poco dopo, e perciò prima di Azzo VII, che verrebbe perciò ad essere il principale suo mecenate. Ma il fatto si è che quel ma. consiste di due parti distinte, e la prima cui spetta l'elenco dei nomi de' Trovatori scritto nel 1251, è tutta di una scrittura uniforme, e probabilmente scritta per intero nell'anno medesimo; mala seconda, che contiene buon numero di canzoni eli Pietro Cardinale, e la vita di Maestro Ferrari con le stanze d'altri Trovatori scelte dal Ferrari, è di carattere assai diverso, sì che si può ragionevolmente reputare scritta alquanti anni dopo la pr.ma, e fors'anche dopo la morte del Marchese Azzo VII. In tale dubbio ed incertezza parmi dover ricorrere ad altro indizio, donde arguire approssimativamente l'età in cu visse e fiorì Maestro Ferrari; e tale si è quello dell'andar eh'ci faceva in sua vecchiezza a Trevigi da Messer Gherardo da Camino e suoi figliuoli. Se lo scrittore della Vita con le parole a Trevis a Meser Giraut da Chamin et son fils, intese accennare Gherardo già Signore di Trevigi l'andata a lui di M. Ferrari non potrebbe reputarsi anteriore al 1283, allora eh' egli fu acclamato Capitano Generale di quella città. Che se la parola a Trevis non deesi prendere in senso sì stretto, M. Ferrari potè anche assai prima recarsi a Casa di Messer Gherardo da Camino, che fino dal 1263 viveva nelle prime sue signorie, e che nel 1264 fu presente al giudizio che intorno ad una lite di eredità fece il Podestà di Padova con qnel di Trevigi, dicendosi emancipatum a patre suo. Ma il ricordare che fa il biografo anche i figliuoli di Gherardo da Camino, che insieme col padre facevano grande onore a M. IBrj rari, mostra che quelle visite ed accoglienze debbansi ritardare d alquanti anni dopo la morte del Marchese d'Este Azzo VII. I figliuoli di Gherardo dovevano essere adulti allor che facevano quelle onesto accoglienze a M. Ferrari; e sebbene l'età loro non sia ben certa, pure si sa che Agnese, che sola con Rizzardo nacque a Gherardo della prima sua moglie, si maritò in Niccolò de' Maltraversi nel 1287. Ella doveva in allora contare tutto al più 30 o 35 anni dell'età sua; e, ad eccezione di Rizzardo, gli altri di le fratelli e sorelle, siccome nati dalla seconda moglie di Gherardo, doveano essere di lei più gio\am. Nominandosi dunque indistintamente i figliuoli di Gherardo, che accoglievano ed >r ¦ ¦ vano M. Ferrari, panni assai verisimile che ciò si facesse dopo che il padre loro nel 12»-fu acclamato Signor di Trevigi. D'altra parte Gherardo da Camino, del pari ctie il palre suo Bianoqmno, siccome guelfo, fu costantemente amico de' Marchesi d'Este, sì che il biografo potè dire con tutta ragione che Gherardo e' suoi figliuoli accoglievano ed >noravano M. Ferrari già vecchio, sì per la bontà di lui, come per l'amore del Marchese d'Erte* cio'i d'Obizzo, che nel 1264 successe all'avo suo Azzo VII. e mori nel 1293 il! Ferrara. Se pertanto