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Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   FATTI CIIE APPARECCHIARONO LE PRIME MANIFESTAZIONI, ECC.
   — Dona a la mia le Murray, s' aisi in gay re te.
   — Amix, membra vos de me Qu' ie us am de cor e de te.
   — Dona, ayatz en doncx mercel
   — Amicx, si aurai ieu be.
   — Be sui gays et amoros Dona, per amor de vos.
   — Amicx, lo meu cors joyos Es vostres totas sazos.
   — Dona, autreyatz Io m vos.
   — 0 ieu, amicx bels e bos.
   — Dona, per vos mi cofort,
   E 'n fas chanson e deport.
   — Amicx, jes non aVetz tort,
   Que ben sabetz qu' ie us am fort.
   — Dona, co er del conort1?
   — Amicx, bona fe vos port.
   Gaucelmo, ebben, diravvi di rimando Qualsisia conoscente intenditore, Che voi non pur, ma ogni altro trovatore D'amor v'andate sempre richiamando: E se, cogli altri, voi dite a ritroso Nelle vostre canzoni in stil pietoso, Che non potete mai d'Amor gioire, Dov' è poi questo ben cù'io v1 odo dire
   Alberto, è ver, ma è ver che molti amando N'hanno per mal pensier fatto clamore, Perchè così crescevan lor dolore, E lor gioja venivano abbassando: E poiché Amore è tanto niquitoso Che, solo appresso il mal, dona riposo, Tutto quanto di mal ne può avvenire, A speranza di ben, si dee gradire.
   Gaucelmo, quei ched amano ingannando Non sentono i maltratti dell'amore, 1
   Ed uom non puote un molto gran valore Aver se'e' non si vada ripenando; Nè alcun uomo sarà mai valoroso Se allo spendio e al soffrire è peritoso, Ed Amor fece il buono Andrea morire, Che ben nissuno noi potè guerire
   Alberto, qual sia mal più miserando Perde la propria forza ed il vigore, E ritorna in dolcezza di savore Se col ben non si venga comparando-