Stai consultando: 'Storia Letteraria d'Italia I primi due secoli', Adolfo Bartoli

   

Pagina (38/555)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (38/555)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Letteraria d'Italia
I primi due secoli
Adolfo Bartoli
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 552

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   CAPITOLO SKCOiNDO.
   FATTI CHE APPARECCHIARONO LE PRIME MANIFESTAZIONI DELLA LETTERATURA ITALIANA.
   § I-
   normanni k provenzali.
   Quel giorno nel quale il prode e fortunato Rollone facendosi vassallo di nome a Carlo il Semplice, fondava il ducato di Normandia, spuntava sulla Francia l'alba di una nuova civiltà, che doveva poi allargarsi ad altre parti d'Europa. La barbara Scandinavia col suo Odino, coi suoi Skaldi, colle sue istituzioni, col suo coraggio, colla sua giovinezza, entrava trionfalmente nella storia europea, destinata a segnarvi un'orma che fu incancellabile. Le nozze del vecchio pirata colla fanciulla carolingia, simboleggiarono le nozze di due popoli; e dalla cerimonia di Rouen in poi, al lugubre canto che chiedeva a Dio la liberazione dal furore normanno, succede la forte canzone di guerra intuonata da cuori e da labbra francesi. I campi di Hastings sentivano, centocinquant'anni dopo, la voce del normanno Taillefer,
   . . . ki mult bien cantout De Karlemaine e de Rollant Et d'Olivier et des vassals Ki moururent en Renchevals.
   Nè bastò la Normandia alla forte razza, la quale si trapiantò anche in Italia, e sul vecchio tronco latino, che Bisanzio vie più corrodeva, innestò, essa, un ramo giovane, rigoglioso, robusto, che diede frutti maravigliosamente pronti e superbi Inutile dire dell'ardito Drengott, della fondazione di Anversa, di Braccio di Ferro, del Guiscardo, di tutta quella gloriosa epopea che si svolse nel secolo XI, che fu pure il secolo di Eriberto arcivescovo : sincronismo utile a ricordarsi, poiché mentre nelle terre meridionali d'Italia si gittavano le basi di una nuova e forte monarchia, al settentrione sorgevano i primi tentativi d'indipendenza: due fatti disgiunti allora, e che forse parevano anzi contradittorii, ma che il tempo pure riunì e affratellò. Dalla Puglia e dalla Calabria passarono i Normanni in Sicilia, conquistandola sugli Arabi, ed intanto due figliuole di Roberto Guiscardo andavano spose ad Ugo figliuolo di Azzo II di Este, e a Raimondo II di Barcellona; ed andava a Raimondo conte di Provenza una figliuola di Ruggero conte di Sicilia, che era marito di Adelaide di Monferrato. Così noi troviamo già Sicilia, Provenza, Barcellona, le case d'Este e di Monferrato riunite in questi maritaggi : ed il vincolo allora stretto anderà in progresso afforzandosi. Sopravvengono le crociate. Figuriamoci, se al pensiero nostro è possibile, quello che dovè essere l'Italia inondata da una turba senza numero di