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Storia della Letteratura Romana

Cesare Tamagni
Francesco Vallardi Milano, 1874, pagine 590

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a cura di Federico Adamoli

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   540 LIBRO li. — PARTE SECONDA. RACCONTO. I PROSATORI.
   fettura urbana di Pasifilo e l'età di Palladio Rutilio Tauro» nelle Mem. dell'Acc. di Torinos
   v. XXXVIII, ovvero nelle Oeuvres, III, I 463 segg.
   (3) V. Amm. Marc. XXIX, 1 36.
   (4) Il poemetto fu trovato il 1494 in un codice bobbiese (ora perduto;; e sur una copia tratta da esso e portata a Roma fu fatta l'edizione principe da G. B. Pio (Bologna 1520). L'edizione recente più importante è quella di A. W. Zumpt (CI. R. N de red. suo ree. ed illustr. Berlino 1810 pag. XXVI-230 con una carta) Il testo rli Zurapt fu riprodotto e accompagnato da traduzione e note francesi da Collombet (Lyon et Paris 1812). C'ò anche il testo con recensione e prefazione di L. Miiller (p. Teubner, 1870.)
   Bibliografia.
   Di Palladio v'è l'edizione a parte di Parigi del 1536. V'è la traduzione francese di Ca-baret-Dupaty, presso Panckoucke (Parigi 1844). E il libro XIV si trova pur nei Poet. lat. min. del Wernsdorf, VI, pag.15-21 e 135-159.
   Di Apicio l'edizione principe ò di Venezia; riprodotta poi altrove. Notiamo l'edizione di Humelberg (Turici 1512), di Almeloveen (Amstd. 1709), e soprattutto quella di Schucb (Heidelbergae 1867).