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Storia della Letteratura Romana

Cesare Tamagni
Francesco Vallardi Milano, 1874, pagine 590

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a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO VI. — .SCRITTORI DI MATEMATICA, DI ARCHITETTURA, ECC. &3s
   da il titolo De natìvitatibvs, è Veneta dei 1497. Aldo la ristampò negli Astronomici vete-res (1499) e Prukner a Basilea (1533 e 1551) con Manilio e con altri autori non romani di consimil genere Non ha avuto l'onoro di edizioni moderne. Lo sci tto dell'omonimo cristiano invece (tratto da un codice palatino del secolo X , della Va icana) stampato dapprima a Strasburgo (1562), fu dato poi da Bursian (Lipsia 1853), e da C. halm assieme al Minucio Felice (Vienna 1867).
   § 109. Pomponio Mela ed altri geografi.
   Il primo scrittore vero di geografia è Pomponio Mela, nato, come egli stesso dice, a Tingentera, piccola città di Spagna. Della sua persona ni'-nte si conosce di sicuro. Fu detto figlio o fratello di Seneca il filosofo, ma con nessun fondamento. Soltanto, dal menzionare che egli fa un trionfo sulla Brettagna, il quale altro non può essere che quello ottenuto dall'lmperator Claudio il 7U6 di R., si capisce che egli scrisse a un di presso verso una tal epoca. L'opera sua, che da parole contenute nella sua prefazione, fu nominata da molti De situ orbis, e che secondo i manoscritti va chiamata, e più giustamente, De Chorographia, è una descrizione geografica, con frequenti intramesse storiche, del mondo antico, descrizione seguente la norma delle coste che via via si trovano percorrendo il Mediterraneo e gli altj i mari. Consta di tre libri. C'è abbastanza concisione, ed una ngua non scorretta.
   Già dell' opera di Pomponio si servì Plinio nella sua Storia naturale, ma gli altri antichi, meno che Servio una sol volta, nel suo Commento a V rgilio, m? ' non lo rammentano. Nel medio evo ebbe invece assai voga, di che è prova anche il numero notevole di manoscritti che lo contengono, e che oltrepassano la sessantina; senza però andare al di là del secolo decimoquarto; salvo un solo, vaticano, del secolo nono o del decimo, ch'è la migliore e più sicura fonte.
   Sappiamo di Giulio liziano, che scrisse descrizioni geografiche in versi ed in prosa (1).
   Solevasi fare nell'età imperiale alcuni Itineraria, specie di guide per viaggiare nelle Provincie dell'i .ipero. A noij ne sono arrivati alcuni del terzo secolo ; per esempio due Itineraria Antonini Augusti, cioè dire VItinerarium provinciarum e VI. maritimum. Quel che in essi vi è che concerne i tempi di Costantino sembra una aggiunta fatta dopo, tanto è vero, che mentre c'è ne'manoscritti più recenti, invece non ce n'e traccia nella famiglia di codici più antica e più considerata, della quale fa parte, tra altri, un codice viennese e uno escurialiense, del secolo ottavo, e uno parigino del secolo decimo.
   Oltie ai detti due Itineraria, ve n'ha uno detto Eierosolymitanum, che si trova in un codice par'gino dei secolo nono, e indicante la via e le tappe da Bordeaux a Gerusalemme, e da Eraclea a Milano per Roma. Pare opera di p: vato, e risultato di un viaggio fatto il 333 dopo Cristo.
   Per la spedir,ione di Costantino contro i Persiani ed a lui dedicato è l'Itinerarium Alessandri.
   Un sunto, ben magro del resto, di opere geografiche ormai perdute, dev'essere quell'operetta, di cui ancor ci resta una parte col titolo Julii Honorii oratoris Excerpta, quae ad cosmographiam pertinent. Di simil genere dovè essere un altro scritto, di cui ci resta più larga parte, col titolo Aethici cosmographia.
   Altra cosa, ad ogni modo, è l'opera che porta il titolo Edicta Aethici (Ethtci) philosophi cosmographi, (il quale Etico è soprannominato Istro) e che si trova in manoscritti del decimo e dell'undecirao secolo, specialmente in quelli contenenti lo Itinerarium Antoirni. Fu data come un'opera greca messa in veste latina da S. Girolamo; ma son tali in essa le tracce di un'ulteriore decadenza' del latino, come anche di fatti storici posteriori al Santo, che nessuno s'attenta di farla anteriore al settimo secolo dopo Cristo.
   Angelo Mai pubblicò due brani geografici di pochissimo conto, cioè il Liber