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Storia della Letteratura Romana

Cesare Tamagni
Francesco Vallardi Milano, 1874, pagine 590

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a cura di Federico Adamoli

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   capitolo vi. — .scrittori di matematica, di architettura, ecc. &3s
   Paterno; e De poenis mtlitum scrìsse Giulio Paolo, e Modestino; e De munitionfous castrorum, o De castrametafione, Igino detto Gromatico, da non confondersi con C. Giulio Igino lo storico e grammatico.
   L unica òpera che ci sia arrivata è quella di Flavio Vegezio Renato, VEpitoma rei militaris, in quattro libri, dedicati all'Imperatore; di cui egli non dice il nome, ma si capisce che è Teodosio primo L'autore non ha la pretesa di essere uno scrittore: tuttavia ne^e introduzioni a ciascun libro, e nella chiusa del primo e de) terzo mette un po' di torio rettorico e cortigiano. Il libro primo tratta della leva e dell'esercitazione de' soldati, il secondo della istituzione e della disciplina militare, il terzo della guerra propriameute detta e della strategia, il quarto delle fortificazioni ed infine anche (di che a torto alcuni ne han fatto un quinto libro) della guerra in mare.
   Vegezio è detto neJ manoscritti comes e vir illustris. Era cristiano.
   L'opera sua, essendosi perdute tutte l'altre, è una fonte notevole; e nel medio evo s'ebbe molti lettori, ond'è che la si trova in numerosi manoscritti (un centoquaranta o poco più).
   Bibliografia.
   Dei tanti manoscritti però non molti son quelli che servono di vero fondamento al testo. Oltre un estratto del VII secolo, v'ha parecchi manoscritti del X.
   L'edizione principe è di Utrecht, verso il 1473. È notevole quella cum notis variorum di Strasburgo (1806). Fornita di un bell'apparato critico è l'edizione riveduta da Lang (presso Teubner 1868).
   § 107. Gli scrittori d'agrimensura.
   Gli agrimensori furono in Roma una classe numerosa e importante. Fu fatta una spe( e di collez me degli scritti loro, nel sesto secolo dell' èra volgare probabilmente, la quale assoggettata alle solite amputazioni e ai sol    Già Varrone avea toccato dì agrimensura, in uno dei suoi tanti libri, in quello De geometria. Anche di Sesto Giulio Frontino abbiamo avuto poco fa (§ 105) occasione di notare, che scrisse libri gromatici, di cui gli scrittori posteriori citano brani; e dopo (§ 106) abbiam toccato di un Igino gromatico; e dell'opera di costui, che era in tre parti (De limilibus, de condicionibus agrorum, de generibus controver-siarum), si han parecchi testi nella raccolta sopra descritta, che sono in lingua assa tecnica, ma buona. E l'opera pare fosse scritta sotto Trajano; ed all'autore medei mo, checché se ne sia detto, deve pure ascriversi l'altr'opera che nella rac-? colta s trova, vale a dire quella De limitibus constituendis (1).