526 LIBRO II. — PARTE SECONDA. RACCONTO. I PROSATORI.
a fare che un libro De grammatica che gli andò poi perduto ; tornato in Africa ne fece se De Musica che ancora abbiamo ; e sulle altre arti accennò appena i principi (e a noi resta una particella De rhetorica, e una De dialectica; come pure ci resta un estratto del De grammatica suaccennato). Essendo stato battezzato, a Roma, sci sse un libro De moribas Ecclesice catholiccc, e un altro De moribus Ma,ni-chceorum, e un dialogo De animce qiWmtitate; e fece il primo dei tre libri De li-berio arbitrio, de' quali gli altri due li terminò ad Ippona. E in Africa pure scrisse i due libn De genesi contra Manichceos, e un libro De utilitate credendi, e quello De Duabus animabus, e poi una disputa Contra Fortunatum qitendam Manichceorum presbyterum, disputa ch'era stata realmente tenuta, e se n'era fatto il processo verbale (gesta); e un salmo abecedario contro i Donatisti. Molta diffusione fin d'allora (1) enbero i bellissimi tredici libri delle Confessioni a Dio.
Molti anni impiegò a scrivere la grande opera De civitate Dei, in ventidue libri, dedicati a Marcellino (che certo è colui il quale nel 410 fu mandato in Africa contro i Donatisti, e a cui altre cose di S. Agostino sono indirizzate); ne*quali libri vedesi fatto grand'uso di antichi classici; di Cicerone (specialmente De repu-blicaì, di Varrone tAntiquitates, De gente romana, Logistorici), di Platone, Sallustio, Plinio il vecchio, Solino, Virj lio, ed altri ; come pure della redazione da S. Gerolamo fatta della Cronaca di Eusebio. S. Agostino, del resto, ignorava l'ebraico, e sapea poco il greco.
E tra le altre opere di S. Agostino, le quali rinunziamo a mentovar tutte, citeremo i quattro libri De doctrina Christiana, i quindici De trinitaie, i tre De pec-catorum meritis et remissione; e così, il De gratia et libero arbitrio, De correp-tione et gratia, De praeoesiiyiatione sanctorum, De dono perseverantiae; De Mendacio, De continentia, De patienlia, De agone christiano, De bono coniugali, De nuptiis et concupiscentia, De adulterinis conjugiis, De opere monachorum, De unico bapiismo, De cura prò mortuis gerenda, Lydus de magistro, ecc. Avanza anche un bel volume di prediche, non senza alcune parti dubbie od apocrife; e un carteggio (inclusevi le lettere a lui dirette da altri) di 270 lettere, molte delle quali ass; i lunghe e non aventi d' epistolare che la forma.
(1) Retract. II, 6: multis fratribus eos multum placuisse et piacere scio.
Bibliografia.
a) Edizioni.
Di edizioni complessive di tutte le opere di S. Agostino noteremo quella di Basilea (L506); quella emendata da Erasmo (Basilea) 1538, più folte ristampala; quella curata dai Teologi di Lovanio (Antverp. 1577, in 11 volumi) con supplemento di 'Wgner (Parigi 1654, due voi.), e sopra tutte quella dei Padri Maurini (Parigi 1679, segg., in 11 voi.), della quale suppergiù non son che riproduzione quella di Feropono (Antverp. 1700-1703, 12 voi.) e le due di Migne (Parigi 1835-39; e nella Patrologia, XXXII—XLVII).
I Libri contra academicos son pur nell'ediz. Orelliana degli Ac. di C 3er. (Zurigo 1827).
I Principia Dialecticae furono recensiti e annot. in latino dal Crecelius (Elberfeld 1857).
A. Aug. ars gramm. breviata fu edita da 0, Fr Weber (Marburg 1361).
Le Confessioni furono spesso ristampate a parte. Notiam l'ediz. di Neander (Berlino 1823), e quella commentata in tedesco da K. von Raumer (Stuttgart). Così pure la Città di Dio, della quale citiamo l'edizione comentata di Vivis (Basileae 1522 ecc.), e l'edi .ione di Dombart (Lipsia, Teubner, 1863, in due voi. ).
Le Confessioni hanno in italiano una traduzione classica, accuratamente riveduta in una seconda edizione, la traduzione cioè del dotto e ingegnoso vescovo Eni jo Bindi. — Del Lydus de magistro sarà, speriamo, tra poco pubblicata la traduzioue , la quale non può essere che sopraffina, del rimpianto letterato ed istitutore di opere di beneficenza na-poletan o, Alfonso della Valle de'Marchesi di Casanova.
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