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Storia della Letteratura Romana

Cesare Tamagni
Francesco Vallardi Milano, 1874, pagine 590

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a cura di Federico Adamoli

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   428 appendice al capitolo iii.
   perciò ingiustamente Flavio Biondo credeva trovare a Vaccone, non lungi da Rieti, il tempio della Dea 'Vacuila; ingiustamente ancora si volle porre una villa d'Orazio a Preneste, perchè là si trova un campo ci iamato la Tenuta di Campo Orazio. Però è noto con quanta tenacia certi non i s conservano atttraverso le età, e se Vaccone, per esempio non ci indica 1 tempio cantato da Orazio, non può esso indicare il bosco di Vaccone, egualmente situato presso a Rieti, e di cui parla Plinio facendo la descrizione della quarta regione dell'Italia (18)?
   La fontana dell' Oratini, vicina alla casa del poeta deve essere identificata colla fontana Bandusia, splendidior vitro, alla quale egl indirizzò un'ode tanto graziosa (19)? Ci sono gravi ragioni per dubitarne. Questo nome Fons Bandusia, Orazio l'ha scritto una sola volta, nell' ode che le consacra, e nulla indica che fosse situata presso la sua casa di campagna. È probabile che questo sia un ricordo di Venusia sua patria. Almeno si può citare a sostegno di questa opinione un passo del bollario romano. Una bolla di papa Pasquale II, datata dall'anno 1108, parla non solo del borgo Bandusio, collocato presso Venusia, ma ancora d' una chiesa di San Gervaso e Protaso, che si eleva nel medesimo luogo sulle rive della fontana Bandusia (20). Si può supporre, egli è vero, che per ricordo Orazio avesse chiamato le limpide acque che davano tanta bellezza alla sua abitazione, col nome della fontana alla quale egli andava a rinfrescare le sue labbra al tempo de' suoi giuochi infantili, ma ciò non è che una congettura, poiché in qualunque luogo egli parlò della fontana vicina alla sua casa, tecto vicinus aquee fons, non le ha dato alcun nome. Checché ne sia, se alcuno dei ravvicinamenti che si posson fare fra le descrizioni d'Orazio] e l'aspetto dei luoghi non è perfettamente concludente per sè a determinare il luogo preciso della sua villa, sembra risultare da questo insieme d; testimonianze una valida presunzione in favore della pozione indicata sulla nuova carta. — La distanza dal tempio di Va,cuna, — il riparto delle montagne, la posizione elevata, l'identità del Lucretile col Corgnaleto, — la vicinanza d'una sorgente, l'ab-1 bondanza e la freschezza della quale si riscontrano raramente in questo masso dell'Appennino, i nomi conservanti a traverso i secoli la memoria d'Orazio, tutto sembra riunire su questo punto della valle della Digenza i tratti più favorevoli per riconoscere la posizione di questa casa per lungo tempo modesta, la sola possess one del poeta, che vi si trovava si felice.
   (1) .(tal. illust. Lib. 1. De Umoria.
   (2) Epistolarum. Lib. 1. X. V. 49
   (3) Cluvier. Ital, ant. p. 783.
   (4) Epistolarum Lib. I. XIV. V. 3.
   (5) Epistolarum. Lib. I. XVIII. 104. 105.
   (6) Vacuna apud Sabinos plurimum colìtur. Quidam Minervam, aiii Dianam putaverura, nonnulli et Cererem esse dixerunt, sed Varrò in primo rerum divinarum Victoriam ait, et ea maxime hi gaudent qui sapientia vincunt. ( Acron. V. Rraunh., t. Ili, p. 296). Commentando questo passo, Olstenio aggiunge: Euius aedem vetustate collapsam Vespa-sianus restituii in pago qui nunc Rocca Giovane; quod ego putre Vacunae templum Ho-ratio dictum existimo. (Adnot. in Cluv., p. 190).
   (7) V. Il bulletino archeologico &e\YAthenaeum francais. Aprile 1855, n. 4. p. 26.
   (8) MM, Firmin Didot, desiderando che la nuova edizione delle Opere d' Orazio, che essi si preparavano a pubblicare, contenesse i dettagli i più precisi sopra i luog) che avea abitato il poeta, io mi recai nel 18Ò4 nella valle della Digenza. Volendo farne tracciare una carta esatta, io avea preso per mio compagno di viaggio un abile architetto, M. Pietro Rosa, al quale l'istituto archeologico di Roma deve la traccia della via Appia ecc., che ci dava bentosto una preziosa carta a grande scala del Lazio, e delle vie antiche, che lo solcavano Rimasto nella contrada per i lavori dei quali egli s'era incaricato, M. Rosa vi fece dei lunghi studii, e esplorò tutti i dintorni. E questi studii lo menarono a r sono-scere, dietro il piccolo villaggio di Rocca Giovane, la posizione designata dalla carta come quella della villa d'Orazio.
   (9) Carm Lib. III. ode IV. V. 21. 22.