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libro secojndo. — parte i. — i poeti.
D) Bibliografia e critica. a) Codici.
I migliori codici dello Metamorfosi sono tre: 1) 11 fiorentino della Biblioteca dei Domenicani di S, Marco (n. 223), già di Micolò de Nicola Fu scritto sulla fine del Secolo XI ha forma oblunga, e manca del libro XV.
2) Il fiorentino della Laurenziana (n. 30, 12) del secolo XI. Finisce al libro XII, verso 280. E il più antico dei codici italiani del poema.
3) L' erfurtano del secolo XII.
I due codici fiorentini procedono insieme, secondo Merkel (pracf, all'ediz. delle Metam. Teubner. Lipsia, 1850, pag. 1. 2) da un medesimo esemplare più antico; forse del X secolo.
Alla critica di questi od altri manoscritti diedero opera: Emm. Beklcer Vari?e le-ctiones ecc. Berlino, 1853. — li. Suchier, Kritischcs zu Ovid's Metamorph. Hanau, 1853. — M. Haupt. Berlin, 1861.
b) Edizioni.
Per le edizioni vedi Fabrizio Bibl.Lat Voi.I. pag. 792.— Bahr. R L. pag. 457. L edizione principe fli stampata in Bologna 1471 od in Roma 1471 in foglio La prima edizione parziale dello Metamorfosi fu fatta a Parma 1479, 1 180. Tra le seguenti vogliamo ricordare quelle di Gierig, Lipsia, 1784, 1804, ristampata por cura di P Chr. lahn, Lipsia, 1821-1823. — Di E. C. Chr Bach con note. 2 voi. Hannover 1831-30. — Baumgarten, Crusius. Lipsia, 1834 — V. Lòrs, Lipsia, 1843.
Alle quali si devono aggiungere le edizioni scolastiche : Di M. Haupt. Lipsia, 1853 e Berlino, 1867 (IV edizione). — Di Siebeiis (Auswahl iur Schulen, Lipsia, Teubner, 1851, quinta edizione 1867, due volumi.)
c) Traduzioni.
Le Metamorfosi furono tradotte in greco da Massimo Planude ('0/3Btou jffia^n/aftJcyets) e publieate da Boissonade, Paris 1822. Nicola Einsio ne aveva prima dati alcuni saggi nelle sue note. Vedi Fabrizio. Bibl. Lat. Voi. 1. pag. 265. Nel 1210 Alberto di Halberstadt ne fece una traduzione in rima, che venne rifatta nel 1515 da Jòrg Wickram, Magonza, 1551. Vedi K. Bartsch, Albrecht von Halberstadt und Ovid in Mittelalter, Quedlinburg, 1861.
Molti recarono ìd volgar rostro lo Metamorfosi, e se ne può vedere l'elenco nelle Biblioteche dell'Argelatì, del Paitoni e nelle notizie, degli scrittori latini del Federici. Basterà ricordare Lodovico Dolco (Venezia per Gabriele Giolito, 1562, sesta impressione), Giovanni Andrea dell'Anguillara (Venezia, appresso il Gionti con figure, 1684), e il prof. Brarr-b la, cùe ultimo ci, diede una bella traduzione in versi sciolti del poema ovidiano.
§ 28. Marco knnec, Lucano.
A) Vita (1).
Marco Anneo Lucano nacque a Cordova in Ispagna ai 3 di novembre dell'anno 792. Suo padre (2) Anneo Mela, cavaliere romano ricco di censo e di molta auto: tà tra i suoi concittadini, fu fratello di Seneca il retore; la madre Acilia era fig >a di Aci'io Lucano, lodato fra gli oratori del tempo. A Roma (dove fu portato di otto mesi) venne, come dice uno de' suoi biografi, educato dai più insigni maesti.; e poss'am credere elle imparasse rettorìca dallo stesso suo zio, come fu certamente istruito in filosofia da Cornuto, per mezzo del quale conobbe il g'ovane Persio, di cu fu grande ammiratore (3). Da Roma, dopo aver dato qualche saggio precoce de suoi talenti poetici, intorno ai sedici anni si recò ad Atene, e vi dimorò c. *ca due anni Tornato o richiamato a R,oma, per mezzo del cugino L. Anneo Seneca, allora maestro e consigliere di Nerone, entrò nella famigliarità del giovine principe, che per alcun