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Storia della Letteratura Romana

Cesare Tamagni
Francesco Vallardi Milano, 1874, pagine 590

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a cura di Federico Adamoli

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   capitolo ii. — 1 poeti epici. 359
   al dire di Svetonio, fu il primo a leggere nelle scuole i poeti moderni; Pollione (che altri crede sia lo stesso Asinio Poligone), C. G: ilo Igino, Giulio Modesto, L. Anneo Cornuto (il maestro ed amico di Persio), En lio Aspro, M. Valer' > Probo, Flavio Capro, Urbano, Veho JLongo, Q. Terenzio Scauro, Cesellio Vindice, Sulp ;io Apollinare, Elenio Acrone, Ateriano, Elio Donato, Carminio, Avieno 5 Servio. Agg ungi i supposti commentarii di Probo, di Giunic Fdargirio, e gli sco' di Berna e di Verona. Di Elio Donato possediamo, come s'è già detto, la Vita di rgiuO, d Servio il commentario; reliquie degli altri s trovano nelle varie raccolte di sco, i (3).
   (1) Quint, (1. 8. 5.) « optime institutum est ut ab Homero atque Vergilio lcctio inci-peret. » E Giovenale in quella pietosa descrizione che ci fa delle scuole romane sulla line della settima satira, ricorda pure che vi si leggevano Fiacco e Marone:
   « Dummodo non pereat, totidem olfecisse lucernas, Quot stabant pueri, quum totus decolor esset Flaccus et hsereret nigro fuligo Maroni »
   (2) Le reminiscenze di Virgilio son già frequenti in Ovidio (p. e. Met. 1. 155. III. 501.) Vedi anche Giovenale (II, 99. Ili, 197. IX, 102).
   L'Indice dei centoni Virgiliani è nella Bibl. latina di Fabrizio (Lib. I, cap. 12, p 305.). Vedansi inoltre: F. Hasenbalg, de centonibus Virgìlianis, Putbus, 1846. — W. H. D. Suringar, Anonymi cento Virgilianus de Ecclesia. Utrecht, ^67, — Pauly. Realencyclopàdie II. p 258. I versi di Virgilio furono adoperati anche a cantare i misteri e i miracoli della Religione, come fecero una Proba Falconia componendo con essi la storia dell' antico e del nuovo testamento, il poeta Sedulio che cantò VIncarnazione del Verbo, ed Alessandro Roseo che nel secolo XVII scriveva un poema intitolato: Virgilius Christianus seu Virgili evan-geìisantis Christiados libri XIII, « in quibus omnia quae de domino nostro Jesu Christo in utroque testamento vel dieta vel nrsedicta sunt, divini Maronis tuba suavissime deeantantur ¦» Ausonio compose coi versi di Virgilio un carme per nozze.
   Per l'uso dei versi di Virgilio nelle epigrafi vedi l'opera di Marini sui fratelii Arvalì p. 826: pel resto il Museo Renano XII. pag. 250 e una notizia di 0, Jahn negli Atti dell'Accademia sassone delle scienze, 1861, p 365.
   Le così dette sortes virgilianee furon tentate spessissimo dai principi del basso impero. Vedansi, ad esempio, Giulio Capitolino nella vita di Clodio Albino (5, 4), Lampridio nella Vita di Alessandro Severo (4,6) — Sparziano nella Vita di Adriano (2, 8) ecc.
   (3) De' chiosatori di Virgilio discorre lungamente e con molto acume critico Ribbeck nei Prolegomeni (p. 114-20), Gli scolii di Berna sono estratti de' commentarii di T. Gallo, di un Gaudenzio e d'un Gianilio Flagrio milanese. Furono pubblicati la prima volta da C. W. Miiller (Rudolstadt, 1847, 1852, 1853, 1854) , meglio da H. Hagen nel quarto supplemento dei Jahrbiicher di Fleckeisen (p. 749-983, 984-1014). Gli scolii veronesi furono tratti da un palinsesto di Verona e pubblicati da A. Mai. Oggi si possono leggere più corretti nel libro di H. Keil: M. Valcrii Probi in Vergilii Bucolica et Georgica commentarius : ac-cedunt scholiorum veronensium et Aspri qusestionum Vergilianarum fragmenta. Halle, 1848. Vedansi inoltre : G. Thilo, Beitràge zur kritik der scholiasten des Vergil, Rhein. Mu-saeum. XIV. pag. 535 XV. p. 119-154.— Theod. Mommsen. uber die Miinchener Handsch. der Verj, lischen Scholien. Rhein. Musseum. XVI. pag. 137-140. — A. Riese, de commentario Ver-giliano qui M. Valeri Probi dicitur, Bonn, 1862.— Un altro commentatore di Virgilio, Cinzio Cenetese, fu tratto da A. Mai da un codice ambrosiano e pubblicato nel 1845 a Milano. Per i sommarii in versi dei poemi virgiliani vedansi L. Miiller. Rhein. Mus XIX. p. 114-125 e Ribbeck, Prolegomena critica, pag, 369-380.
   E) Fama di Virgilio nel medio evo.
   Il nome stesso d Virgilio e quello di sua madre, il culto quasi religioso che già nel primo secolo rendevas alle sue imagini ed al suo sepolcro, l'uso superstizioso che face ai de' sue versi per conoscere il futuro, la sua vita umile e raccolta, l'indole meditabonda e qua?- estatica, 1 vasto sapere anche nelle discipline matematiche