360 libro secojndo. — parte i. — i poeti.
d) I frammenti d' una vita di Virgilio in versi esametri scritta dal grammatico Foca, e tratta pressoché interamente da Donato.
(2) È rinata dopo quattro secoli di silenzio la quistione sul nome di Virgilio, la quale è, come o^nun vedo, una quistìone ortografica e va risolta coi monumenti. Or bene nelle iscrizioni repubblicane ed ancora in quello del primo secolo dell'era cristiana (Corpus Inscr. Berlin, 1P63. 11. 1013, 1014, 1015, 1099, 1302) si legge più spesso Vergilivs che non Virgilius; i manoscritti più vecchi, tra cui vecchissimo il Mediceo hanno Vergilìits : e i Greci scrissero per lo più Hìpyiho<; Ou'e^ytXto?. Solo nei Medio Evo e poco oltre il nono secolo s'incominciò a scrivere Virgilius, e nei secoli XIV e XV tutti scrivono così ìi nome del poeta. L'errore fu primamente avvertito da Angelo Poliziano nel XV secolo, poi da Giuseppe Castiglioni noi XVI, ma non trovarono ascolto; ed oggi, a malgrado dei monumenti, noi scriviamo tuttora Virgilius, nè, eh'io ini sappia, veruno ha in Italia seguito l'esempio di quei todesclii, che più fedeli all'antichità scrivono Vergilius. La scrittura comune fu però anclie in Germania difesa da F. Schultz (Orthographicarum qusestionum decas. Paderborn 1855). Vedi in contrario Wagner (Lexicon T. V. pag. 479), E. Hùbner ne' Jalirbiicher 77, pag. 360. — F. Ritschl. Kleine philologische Schriften. II. pag. 779. Del resto è cniaro a tutti che Vergilius è forma volgare 0 rustica per Virgilius.
(3) Molto verisimilmonte un podere presso Nola (Aulo Gellio VI, 20, 1).
(4) La tomba di Virgilio che oggi ancora si mostra ai passeggeri sulla via dì Pozzuoli è un sepolcreto comune, un cosi detto Golumbarium. Però, ad onor del poeta, vi fiorisce ancora un lauro piantatovi da Petrarca e rinnovato a' dì nostri da Casimiro Delavigne.
(5) « Corpore et statura fuit grandi, aquilo colore, facie rusticana, varia valetudine : nam plerumque a stomacho et a fancibus ac dolore capitis laborabat, sanguinem etiam saepe rejecit » (Donat. 8 ) « in sermone tardissimum ac p?me indocto simìlem eum fuisse Melissus tradidit. » Id. Ibid 16. « pronuntiabat autem cum suavitate tum lenociniis miris, » Id. Ib. 28.
(6) Orazio lo chiama ottimo nella Sat. I. 6. 54.
«.........optimus olim
Virgilius, post hunc Varius dixere quid essem. »;
nella Sat. I. 5. 40, nominandolo insieme con Vario e con Plozio dice
« Plotius et Varius Sinuessae Virgiliusque Occurrunt; animae, quales ncque candidiores Terra tulit, neque quis me sit dovinctior alter. »,
e della sua poca salute fa menzione nei versi 43-49 della stessa Satira.
« Lusum it Maecenas; dormitum ego Virgiliusque: Namque pila lippis inimicum et ludere crudis. »
Cisposo era lui, crudo Virgilio.
Nel Diaiogo degli Oratori (13) Materno: « malo securum et quietum Virgun secessum, in quo tamen neque apud divum Augustum gratia caruit neque apud populum Romanum notitia. Testes Augusti epistolae, testis ipse populus qui auditis in theatro Virgilii versibus surrexit universus et forte praesentem spectantemque Virgilium veneratus est sic quasi Augustum. >
Detrattori di Virgilio furono Numitorio, che scrisse gli Antibucolici, Carvilio Pittore, autore di una Sferza dell' Eneide (Aeneido-mastix), Erennio, Perellio Fausto, che s'occupò di rivelarne i plagii, Avito, oltre i soliti Bavio, Mevio, Cornifìcio, Cimbro, ecc. Ve-dansi Donato 43 , 45: Macrobio. Saturn. I. 24. b. Ili, 10, 12. V. 3-16. Lo difese Asconio Pe-diano (Donato 46) con un libro intitolato : Contra obtrecto.torcs Virgilii.