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LIBRO SECONDO. — PARTE I. — I POETI.
§ 4. Quinto Ennio A) Vita.
Quinto Ennio nacque 1' anno 515 (1) (= 239 a. Cr.) a Rugge (lat. Rudiae, oggi Rotigliano) città della Puglia tra Venosa e Brindisi, nel territorio dei Peucezii (2). L'anno 550 combattè coi Romani contro i Cartaginesi nella Sardegna; e qui fu conosciuto da M. Porcio Catone che lo condusse a Roma. Dove visse insegnando il greco e traducendo drami greci pel teatro romano ; e colla poesia intitolata Scipione, che forse è, come vedremo, una delle Satire, entrò nelle grazie di Scipione africano il maggiore (3). M. Nohi'iore, che fu console nel 505, lo portò seco nell'Etolia, desiderando che le sue gesta fossero vedute e celebrate da un tanto poeta; e il figlio di lui, M. Nobiliore, deputato a condurre una colonia nel Piceno, lo fece anche cittadino romano, dandogli coli' assenso del popolo la proprietà di un tratto di terreno intorno a Potenza (4). Dopo esser vissuto nella famigliarità di cosi illustri e potenti cittadini morì povero nel 585 (5). E Catone disse di lui, che sopporto fino all'ultimo i due maggiori pesi delia vita, i quali sono la povertà e la vecchiezza, in modo da parere che se ne dilettasse.
(1) A. Gellio (XVII, 21). « Consules sequuntar Q. Valerius et C. Manilius, quibus natum esse Q Ennium poetam M. Varrò in primo do poetis libro scripsit. » E Cicerone nel Bruto, (18, 72.) « Livius primus fabulam C. Claudio Caeci filio et M. Tuditano consulibus docuit, anno ipso ante quam natus est Ennius, post Romam conditam autem quartodecumo et quingentesimo. » Lo stesso dico nelle Toseolane (1, 1, 3).
(2) Nella terra dei Peucezh viveva una popolazione mista d'Osci e di Greci, a cui col tempo s'aggiunsero i Latini. Strabone chiama ancora la patria d'Ennio una città greca; Suida lo dice poeta Messapio, Orazio Calabrese (Carm. IV, 8, 20); ed egli, secondo Gollio (XVII, 17 1) diceva d'avere tre caori, perciò che sapesse parlare greco, osco e latino. «Q Ennius tria corda habere se dicebat, quod ioqui graece et osco et latine sciret. » Festo (solitaurilia, pag, 293 M.) dice che Ennio, aveva portato nella lingua latina l'uso greco di raddoppiare le consonanti, e Svetonio (Gramm. 1) chiama lui e Livio Andronico mezzi greci.
(3) Cornelio Nepote nolla vita di Catone (1,4) « praator provinciam obtinuit Sardiniam, ex qua quaestor superiore tempore ex Africa decedens Q Ennium poetam deduxerat. » Cicerone prò Archia (9, 22) « carus fuit Africano superiori noster Ennius, itaque etiam n sepulcro Scipionum putatur is esse constìtutus ex marmore, » e Tito Livio (38, 56) « Romao extra portam Capenam in Scipionum monumento tres statuae sunt, quarum duae P. at L. Scipionum dicuntur esse, tertia poetae Q. Ennii. » Ennio era anche intimo di quel beli' umore di Scipiona Nasica, come si raccoglie dal fatterello che racconta Cicerone (De Orat. Il, 68, 276). « Nasica, cum ad poetam Ennium venisset. eique ab ostio quaerenti Ennium ancilla dixisset domi non esse, Nasica sensit illam domini jussu dixisse et illum intns esse. Paucis post diebus cum ad Nasicam vonisset Ennius et eum a janua quaereret, exclamat Nasica so domi non esse.Tmn Ennius* Quid, ego non cognosco ,• inquit, vocem tuam? Hic Nasica: Homo as impudens. Ego cum te quaererem, ancillae tuae credidi te domi non esso, tu mihi non credis ipsi ? »
.(4) Dell'andata di Ennio con Fulvio Nobiliore nell'Etolia parla due volto Cicerone: nella orazione prò Archia (11, 27) « ille qui cum Aotolis Ennio comite bellavit Fulvius,» e nelle Toseolane (1, 2, 3) per riferire il biasimo datogli da Catone « extat oratio Catonis, in qua objecit ut probrum M. Nobiliori quod is in provinciam poetas duxisset. Duxernt autem consul ille in Aetoliam, ut scimus, Ennium » Ed Aurelio Vittore (52, 3) dice che Q. Eni.to celebrò con lodi insignì la vittoria di Fulvio sugli Etolì, Della cittadinanza ancora di,scorre in due luoghi, nell'orazione prò Archia (10, 22) « illum . . . Rudinum hominem, majores
nostri in civitatcm receperunt, » e nel Bruto (20, 79), Q. Nobiliorcm Marci filium.....
qu eu,am Q Ennium, qui cum patre ejus in Aotolia militaverat, civitate donavit, cum