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Storia della Letteratura Romana

Cesare Tamagni
Francesco Vallardi Milano, 1874, pagine 590

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a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO H — POETI DIRAMATICI. 321
   delle comedie di Plauto fu pure scritto in Italia durante il decimoquinto secolo, forse per cura di Alfonso 1 di Napoli e per mano di Antonio da Palermo, e venne diffuso in molti esemplari.
   Tutti questi manoscritti risalgono al testo Plautino riveduto nel sesto secolo dal grammatico Calliopio. Ed a loro si oppone con un' autorità incontrastabile il palinsesto ambrosiano trovato da Mai nel 1815, il quale, rimontando per la sua scrittura al quinto e fors'anche al quarto secolo, è per avventura il più vecchio dei manoscritti latini che noi possediamo. Fu guastato nel nono secolo da un copista della Biblioteca del Chiostro dì Bobbio, che ne scompigliò i fogli per scrivervi la versione latina della Bibbia; manca di sette co-medie ed anche ¦ altre sono in più parti guaste e manchevoli. Il tarlo , i reagenti chiarie ' e la mano dei critici l'hanno malconcio per modo che la lettura ne riesce assai difficile.
   Dopo A. Mai fu adoperato per la revisione del testo plautino da A. Schwarzmann nel 1835, che ne trasse il testo del Tri nummo, del Pseudolo e della Mostellaria; da F, Ritschl nel 1837, da Geppert nel 1845, 1846 ; ultimamente da Studemund.
   b) Edizioni.
   Per le edizioni di Plauto è da vedere l'indice copiosissimo della Biblioteca latina di Fabrizio (Amburgo, 1721 , pag. 8-14): poi la storia critica che di esse e del testo fece Ritschl nel Museo Renano (Tom. IV, 1836, pag. 180-21G; 485-570). A noi può bastare di conoscerne le principali, che per comodità d. adiamo in generali e parziali.
   1. Edizioni generali.
   Editio princeps di Giorgio Merula in foglio, Venezia 1472. — Di Eusebio Scutario scolaro di Merula, Milano, 1490,in foglio, Venezia, 1493, 4. — Di Bernardo Saraceno in foglio, Venezia, 1499. — Di G. Battista Pio, Milano, 1500, in foglio. Edizione con commenti, ai quali risale l'odierna divisione degli atti. — Di Pilade Buccardo dì Brescia, in foglio, Brescia, 1506
   — L'Aldina di Venezia, 1522. — L'edizione col nuovo testo di Giacomo Camerario, Basilea, 1552.
   — L'edizione commentata di Lambino, pubblicata dopo la morto dell'autore da G. Helias in Parigi 1576. — L'edizione commentata di Taubmann publicata la prima volta a Vittemberg nel 1605, poi ricorretta col codice Camerario nel 1612, e infine riveduta da Giovanni Grutero nel 1621. — L'edizione di G. Ph. Pareo, Francoforte, J610; colle varianti dei codici del Palatinato, Neustadt, 1619, Francofortc, 1623; senza le varianti, ma con una più compiuta raccolta dei frammenti, Francofortc, 1641. —Di G. Fr. Gronovio, Liegi, 1364, 1669, 1634; colla prefazione dell'Ernesti. Lipsia, 1760. — Di Ed. Fr. H. Bothe, Berlino, 1809-1811, 4, voi. in 8.°, e del medesimo Poetae scenici latini, Ilalberstadt, 1821, voi.le 11 e Stoccarda, 1829, 4 voi.
   — La stessa edizione riveduta da C. II Weise, Qusdlimburg, 1837, 1817, 4 voi. e riprodotta da Tauchnitz, edizione nuova, 1866. — Di A. Fleckeisen, Lipsia, Teubner, 1859, 2 voi. e contiene sole 10 comedie. — La prima edizione di Fr. Ritschl con Prolegomeni ed un vasto apparato critico, la quale contiene: 1. Trinummus, Elberfeld, 1849. — 2. M/les gloriosus, Bonna, 1849. — 3. Bacchides, Elberfeld, 1849 — 4. Sticìms. Bonna, 1850. — 5. Pseudulus, Bonna, 1850. —6. Menaechmi, ibid., 1851. — 7. Mostellaria, ibid., 1852. —8. Mercator, Elberfeld, 1854. — 9. Persa, Elberfeld, 1853. — Alla quale fa ora seguito una seconda edizione che vien publicando Teubner, Lipsia, 1871; comincia col Trinumrao preceduto da} prolegomeni e dall'apparato critico.
   2. Edizioni parziali.
   Amphitruo da F. Ast, Landshut, 1818; da Lindemann, Lipsia, 1834; da F. W. Holtze, Lipsia, 1346. — Asinaria da E. 1. Richter, Norimberga, 1833. — Aulularia da Gòller, Colonia, 1825; da E. 1. Ricnter, Norimberga, 1833; da Deenik, Leida, 1835; da Hildyard, Londra, 1839 ; da Tom. Vallauri, Torino, 1853 ; da W. Wagner con note, Cambridge, 1866. — Captivi da Avel-lini, Napoli, i8U7; da Bosscha, Amsterdam, 1817, da Fr. Lindemann, Lipsia, 1830; da Gep-Tamagm. Letteratura Romana.