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LIBRO i'RIMO.
4. L'U lungo pure rimane, l'U breve davanti a vocale semplice di regola si cangia in 0 breve, alcune volte, per un progressivo mutamento (formazione secondaria),
si dittonga come questo irl CJO: onde s'hanno crudus crudo, c bo covo, juro giuro,
jugura giogo, lumen lume, lutum loto, ruga ruga, rubus rovo, poi ìums nuora, escutere scuotere, che suppongono la precedenza di nora, scotere Aggiungerò che l'È in posizione rimane nalterato: lentus lento, sensus senso, mentum mento, e via all'infinito. L'I, come fosse una vocale breve, di regola si cangia in E' cippus ceppo, crista cresta, dignus degno, firmus fermo, piscis pesce, virga verga; l'O non si cangia: somnus sonno, domnus donno, hostis oste; l'U ama cambiarsi in 0: bulla bolla, dulcis dolce, gutta gotta, lumbus lombo, surdus sordo.
I dittonghi A E ed OE quando siano accentuai si cambiano od in IE (lieto, cielo, fieno) od in E aperto (Cesare, secolo, sfera) ; il dittongo AU (1) comunemente in 0 (odo, oro, coda, godo, lode, poco, povero, roco, ristoro, toro, tesoro), quantunque sia rimasto .n qualche voce poetica, in alcuni composti e nelle dittografìe. Tali sono ad esempio: tesoro e tesanro, óra ed aura, gioja e gaudio, roco e rauco, ristoro e ri-stauro, cosa e causa, foce e fauci; poi esaudve (odo), esausto (2).
Mentre i suoni accentuati (preservati dalla forza dell'accento) patiscono regolarmente queste ed altre alterazioni, che per brevità non possiamo riportare, le vocali senz'accento (3), come quelle che stanno nella parola solamente a far numero, si mutano; cadono o umangono senza che una certa regola possa sempre determinarne l'andamento. Quindi è che in parole derivate da uno stesso tema latino vediamo talvolta la vocale radicale mutarsi regolarmente se accentuata, se atona rimanere; ad es.: fièro e feróce, meno e minóre, móglie e mul abre, m.ele e melàto, nuòvo e novità, (novitàtem), suòra e sorèlla, tuòno e tonànte, vuole e volènte; ed altre volte invece persìstere il cambiamento anche nella sillaba atona: fièro fierézza, sièpe assiepàre, nuota nuotàre, nuòvo nuovaménte. E vediamo di ?iù la stessa vocale nella prima s; laba di parola cambiarsi assai diversamente: per es. A diventare E in Gennaio, (Januarius), 0 in soddisfare (satisfacere), U in lucertola (lacerta); E farsi I in Dicembre, in finestra, in signore, 0 in dovere, U in ubbr.aco; ed 0 cambiarsi in U in
mulino (molina), ulivo (oliva), uccidere (occiìere); U in 0 in ortica (urtica), coniglio (cumculus), in I in ginepro (juniperus); ed i dittonghi AE, AU ridursi l'uno ad U in uguale (aequa'is), l'altro ad A in Agosto, ascolto. In fine di parola l'A, E, I ed 0 dell'' :a ano per lo più rimangono: casa, forte, jer vi uomo, lodo, ecc.; U si cambia sempre in 0, ed E spesse volte in I. Si confrontino: sette (septem) e dieci (decem), divisamente ed altrimenti, dimane e domani (de mane), : -mante ed avanti (ab ante), poi indi (inde), lungi (longe), oggi (hodie), tardi (tarde).
Nulladiraeno anuhe nella storia delle vocali atone occorrono alcuni fatti abbastanza regolari e di notevolissima importanza. Uno di essi è, ad esempio, la caduta della vocale atona, segnatamente dell' I e dell' U, posteriore alla s. laba accentuata. È questo anzi un fatto antico, e del quale si trovano esemi già nella prosa e nella poesia latina. Buone voci latine sono: hercle, valde, ' nclum, periclum, postus, saeclum, spectaclum; e già coi secoli il numero s'aumenta dandoc speclum, masclus, veclus (vetulus), capiclum (capitulum), oclus, che son > voci romanze. E n italiano abbiamo per ciò caldo, freddo, occhio, opra, posto, secchia (situla, siila, sicla), vecchio; e da articulum per articlum artiglio, da periclum pei glio, da speclum specciuo e speglio, e via via. Altre volte (ma in italiano nè si spesso nè si regolarmente come in francese) è caduta la vocale atona anteriore; onde da bonitatem, comìlalus, si-
({). Ciò era già accaduto al volgare latino sin dai tempi di Varrone, che in bocca alla plebe ed ai rustici udiva: oricula, coda, colis, copo, clodere, torus. (Lmg. Lat. B. 915. Muli.).
(2) Diez. ib. 1B0-172.
(3) Id. 172-498.