Stai consultando: 'Storia della Letteratura Romana ', Cesare Tamagni

   

Pagina (313/608)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (313/608)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia della Letteratura Romana

Cesare Tamagni
Francesco Vallardi Milano, 1874, pagine 590

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   CAPITOLO VI. — QUINTA ETÀ'.
   297
   Adpretiare 111 Tertulliano , it, apprezzare.
   Aeramen in Teod. Prisciano: it. rame.
   Augmentare in Firmico Materno: :t. aumentare.
   Avicella, aucella in Apulejo ed Apici o : t. augello, uccello.
   Bisaccium in Petronio: it. bisaccia.
   Botulus in Marziale, dim. botellus:fit. budello.
   Cambiare in Siculo Fiacco: it. cambiare.
   Camisia in S. Gerolamo: it. camicia.
   Captivare in S. Agostinore nella volgata: it. cattivare.
   Catas in Palladio e nell'Antologia: it. gatto.
   Combinare in S. Agostino, compassio in Quintiliano , confortare in Lattanzio e Cipriano.
   Coquina (= culina) in Arnobio, Palladio, Isidoro it. cucina.
   Deviare in Macrobio, disunire in Arnobio, excaldare in Apì^o, falsare nelle Pandette, fìliaster in parecchie iscrizioni, frigidare in Celio Aureliano : t. freddare.
   Grossus nella Volgata: it. grosso.
   Impostor in S. Gerolamo e nelle Pandette: it. impostore.
   Jmproperare in Petronio, improperium nella Volgata : it. rimproverare, rimprovero, improperio.
   Incrassare e justificare in Tertulliano, jucundare in Agostino, juramentum nelle Pandette, in Ammiano, in Sulpicio Severo, masticare n Apulejo, mattus (— ebrius) in Petronio, onde forse il nostro matto.
   Modernus in Prisciano e Cassiodoro, molestare in Petronio, Apulejo ed altri, naufragare in Petronio e Sidonio, papilio (padiglione) in Lampridio, pilare ih Ammiano (pigliare), piagare in Agostino, possibilis in Quintiliano e dopo d lui pos-sibilitas.
   Rancor in S. Gerolamo, refrigerium in'Tertulliano, repatriare n Solino, rui-dus (ruvido) in Plinio il vecchio, sanguisuga, che lo stesso Plinio chiama voce volgare, per hirudo; somnolentus in Apulejo e Solino, spatha in Tacito, voce castrense (Ann. 12, 35).
   Testa nel senso di teschio, cranio in Prudenzio, Ausonio, Celio: it. testa.
   Vanitare (freq. di vanare) in S. Agostino: it. vantare.
   In Vegezio (de art. mil.) troviamo burnus (= castellum parvura), il tedesco 6urg, nello stesso (de re veterin.) burricus buricus, voce volgarissi.na per dire ronzino (mannus), che vive nell'italiano borrico col senso di asino. Vitruv i ci dà directura, it. dirittura, drittura per directio, e i gromatici campaneus, campanius e Campania (campagna), casale, cava per caverna (it. cava).
   Cercando negli scrittori del sesto secolo (Gregorio di Tours, Gas .(odoro, Venanzio Fortunato, ed Isidoro, il quale ci ha dato una copiosissima raccolta di parole della volgare o della bassa latinità) troviamo, per modo d'esempio: campana, campiones, capa (it. cappa), capanna, circare (it. cercare), cusire (da consuere, it. cucire), fi-catum (— jecur) il fegato, incensum (= thus) incenso in Isidoro : pagensis (onde paese), plagia (piaggia), solatiari in Gregorio di Tours, viaticum in Venanzio; é va dicendo.
   E.spetto alle voci perdute è da dire innanzi tratto, che insieme colla parola non èsemprecaduta la radice ; cheanzi della più parte durano i composti od i lerivati, sia che le lingue romanze le abbiano così ricevute o foggiate esse di nuovo. E con una semplice var azione del tema, senza bisogno di prefìssi o di suffissi, una medesima parola s'è bene spesso di\ .sa in due o più significati. Ad esempio: pensare ha prodotto pensare e pesare, ratio razione e ragione, pensio pensione e pigione; da penduta si è fatto pendola e pentola, da machina ancora macchina e macina.
   E le cause principali del perdersi di tanti vocaboli sono queste (1):
   (1) Diez. I. 81 e seg. Tamagni. Letteratura Romana.
   38