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libro i'rimo.
8) Che per le nuove e più sottili distinzioni dei concetti cresce il numero degli aggettivi e dei participi) presi come sostantivi (1).
9) Che molti più aggettivi neutri sono nel numero singolare presi come av-verbj (2).
10) Che, massime dai poeti, si fece un uso larghissimo di voci greche od altrimenti forestiere (3).
Nella sintassi le mutazioni sono anche più e maggiori: perocché, a tacere della crescente frequenza degb aggettivi, che si dicono predicativi, in luogo degli avverbj, d'una maggiore libertà nell'uso dei casi e delle preposizioni, e d'altre novità, tolte per lo più dai poeti o dagli scrittori greci, che sarebbe lungo enumerare e si possono leggere comodamente in ogni buona grammatica, noi vediamo che, sia fretta,
tant'oltre (la dire con Tacito matrimonia per uxo> cs, exsilia per exsules, o come Curzio: urbs ob-sessa defectione: la città assediata dalla rivolta,
2. Valendosi largamente della metonimia surrogarono concetti e nomi astratti a concetti e nom i concreti d1 ordine diverso ; e per esempio :
a) Presero il nome deir azione astratta per significare l'oggetto di essa, e dopo Cicerone Seneca disse aucupia per augelli (De Prov. 3). « In ventrem suum loriginqui litoris pisces et peregrina aucupia congerere. »
b) Il nome della qualità per la persona, nnde in Cicerone (Cat. 2, 3, 5) : exercitus collectus ex agresti luxaria; in Sallustio ancor più (Cai. 2f>, 2): Neque ego per ignavia aut vana ingenia incerta prò certis captarem; e finalmente in Tacito (Ann. 14, 83) Seneca dice di se a Nerone: « Inter nobiles et longa decora praeferentes norilas mea enitiiil » e contro di lui Suillio (Ann. 13, 42): Cri-men, periculiun, omnia potius tolcraturuin quam veterem ac domi partam dignabonem subitac felicitati (ad un parvenu) submitteret. »
(1) Fu questo pure già in antico un modo efficacissimo di supplire al bisogno di vocaboli; e venne adoperato diversamente.
Perocché in alcuni casi si pose il concetto principale della proposi .ione nell' attributo, esprimendolo per tal guisa coli' aggettivo non col sostantivo, e si iisse da Sallustio jus nullum (assenza d'ogni, diritto), da Livio nullum jusjurandam (per dinotare in Annibale 1' abitudine dello spergiuro), da Cicerone: (De off 1,20,2). «Praeclara est aequabilitas in ornr.i vita et idem semper vultus eaclemque frons. » Altre volte (e gli esempi sono più frequenti nell'età cìas. ca, frequentissimi in questa e massime in Tacito) l'aggettivo fa le veci di un genitivo sia subiettivo sia obbiettivo, oppure d1 un alto caso obliquo retto da una preposizione, in ispecie per dinotare un rapporto a luoghi o persone. Così dopo il conventus merelricms, la turba pr astoria, la pei sona quaestoria, la per contatto servilis (domande del servo) di Cicerone, uopo la dictaloria invidia (odio contro il dittatore) di Livio ed altri molti classici esempi abbiamo in Tacilo. Trevericus tumultus, Appiana caedes (nella via Appia), urbana servitus, uxoìim ambitus, favor histrionalis (parteggiar per gli istrioni) , extemporalis audacia (degli improvvisatori) ed altri che si possono vedere in Botticher. Lex, p. 3S.
E fin qui gli aggettivi rendono il senso, uon hanno ancora qualità di veri sostantivi, non sono ancora, come con un brutto ma necessario vocabolo oggi si dice, sostantivati. Ne'classici l'uso degli aggettivi sostantivati è già grande, ma si contiene ancora dentro certi termini, i quali cadono in questo secolo. Onde se Cicerone ha detto : ut integrimi mihi — reservarem (per aver mano libera , per riservare la mia libertà) (Fam. 1, 9, 10), e Livio senza necessità (28, 27, 11) : aut tranquillimi aut procellae in vobis sunt, Tacilo (Ilist. 3, 8) andò più in là scrivendo : ne pervium illa germanicis exercitibus foret.
Ma più frequenti e son per dire usuali sono aggettivi sostantivati singolari e plurali congiunti con nomi posti nel caso genitivo. Ad esempio: liumido valudum, obscuro adliuc coeptae hicis ecc Vedi Biitt. Lex. pag. 34, 55, ecc.
(2) Gli esempii veramente classici sono pochi: multum, suminum, polissimum, postremum.Altri s'aggiunsero dietro l'esempio dei poeti e di qualche storico, come : aeternum, immensum, supremuin, praeceps, recens,
(3) E sono, per lo più, nomi d'arti, di mode o di vizii greci. Cito ad esempio: copliinus, r,eroma, ceromalicus, cyclas, elenchus, endromis, niceterium, paropsis, poppysma, schoenobates, ecc. Persio, Giovenale, Marziale ne riboccano.