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Storia antica di Como

Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani, 1860, pagine 259

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   lfc> STORIA ANTICA DI COMO
   ci pio, che dava il privilegio di scegliere magistrati proprii e governarsi secondo le patrie leggi. Plinio nelle Lettere chiama i suoi Comensi a titolo di onore uomini dello stesso municipio: e nella lapide di Lucio Cecilio Cilone, che si crede il padre o l'avo di Plinio, si vede usata la stessa frase: Ai Municipi comensi.
   La difesa dell'Italia settentrionale e la ferocia dei Reti obbligarono i Romani a tenere ancora guernite di soldati queste frontiere, e la Cisalpina conservò l'estrinseca condizione di provincia sotto i proconsoli e i pretori con potere militare. Avemmo tra' pretori Marco Giunio Bruto, personaggio di alto cuore e di non minore rettitudine di mente, e fu il suo governo un dolce e riposato vivere. Teco mi congratulo, scrisse Cicerone a Bruto, che ti sia toccata a reggere la Cisalpina, fiore d'Italia, ornamento e sostegno della Repubblica. Avendoci Cesare rivisitati, riuscì giocondo spettacolo la vista delle nostre.città in grande e spontanea festae l'ossequiosa gentilezza di Bruto, che non mai si dipartì dal fianco di Cesare. Milano alzò statua a Bruto.
   Ucciso Cesare, nacquero guerre civili e fu desolata l'Italia, Ottaviano, uscito vittorioso dalla lotta, soppresse nella Cisalpina la giurisdizione dei pretori, e nell'anno 714 la unì al rimanente d'Italia. Poi, volendo scemare il concorso dei popoli nella corrotta Roma e le occasioni di tumulto, decise che i voti su gli affari da trattarsi in quella città, fossero nelle singole colonie raccolti dai decurioni, e che, trasmessi a Roma sotto suggello, avessero valore non meno che presenti le persone. I Cisalpini per altro che colà andarono scelti alle prime magistrature, o per altra necessità, buoni e sem-