Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo
la telegrafia.
83
senza tensione, cioè senza tendenza ad abbandonare i suoi conduttori. — Abbiansi parecchi dischi, alcuni di rame, altri di zinco, ed altri di panno: messi prima questi ultimi ad inzupparsi nell'acqua acidulata con acido solforico, poniamo sopra una lastra di vetro uno dei dischi di rame, e sopra questo uno di quelli di zinco ; ciò fatto, ricominciamo da capo a mettere sul disco di zinco uno di panno, poi uno di rame, e cosi di seguito. Avremo cosi costrutta una specie di colonna, nella quale incominciando dal basso e andando verso Tallo, vedremo succedersi rame, zinco, panno, poi di nuovo, rame, zinco, panno ecc., e finalmente rame, zinco. Attacchiamo ora un filo di metallo al primo disco di rame, e un altro all' ultimo disco di zinco; ed avremo un apparecchio atto a produrre una corrente elettrica, poiché avvicinando tra loro te punte dei fili, le scintille scoccheranno le une dopo le altre; e se faremo che le due punte si tocchino cominceranno fenomeni ancora più notabili dei precedenti: per esempio la limatura di ferro e le sostanze leggiere saranno attirate dal filo metallico più potentemente assai che da un bastone di resina o di cera lacca strofinati.
La pila offriva dunque un mezzo per far agire l'elettricità attraverso a grandi spazii, senza perdita duranteFig. 7. Pila di Volta.
il tragitto: non vi era altro limite che la lunghezza~,dei fili, e questa lunghezza l'uomo era padrone di farla qual la voleva. E l'idea nacque subito nella mente dello stesso Volta ed in quella di un altro italiano, grande in molti rami dell'umano sapere, di Gian-Domenico Romagnosi.
| |
Tallo Volta Volta Gian-Domenico Romagnosi Pila
|
