X LX1. K
   ^ jyr^n^ ^n^ ^n^ ^r^ ^^
   tenzicme di chi legge, ed ammirarsi la provvida Natura da noi dispregiata. Due piante dette f jfgrif-giio e i' Elice sono gli oggetti su de' quali si ragiona ; L' Agrifoglio e un arboscello sempre verde simiglian-te al picciolo Lauro, le di cui frondi non cadono giammai, se non succedono le nuove, e terminano in cima con una puntura spinosa. L' Elice fe similmente un arbusto molto frondoso : ba piccioie frondi quasi rotonde e sempre verdi, che non appassiscono a qualunque rigore vernale, se non quando appariscono le foglie novelle. Gli Animali trascurano codeste piante in tempo di estate, ove hanno come scegliere erbe tenere e dolci : ma nelF . inverno, in cui il freddo fa ad esse perdere 1- amarore, ne sono ghiottissime. Vi ha- un paese detto Poggio Umbric-chio, nel quale quasi duemila animali fra pecore capre ed animali grossi vengono nell' inverno pasturati colle sole frondi dell' Elice. La Natura non fe madrigna ; ìs 1'' uomo, che non sa , ne cura intenderla , e profittarne. Sogliono i montagnari in luogo di legna tagliare si utili piante. Questo sfregio alla Provvidenza dovrebbe essere punito . Si avrebbe a proibire non solo il taglio , ma ad ordinare la moltiplicazione ¦ deUe medesime ; Vie maggiormente , che queste allignano più nelle sterili , ed orrende pendici , che ne' terreni piani e capaci di migliorazione . Cosi la Pastorale oltre de' fieni artefatti sarebbe giovata sorprendentemente dall'Agrifoglio ,e dall' Elicei Ove i Popoli della pianura avrebbero a formare delle questue per. la riparazione de* fiumi, delle strade, de' luoghi publici; i Montanari dovrebbero unirne una per premiare coloro,che ammazzassero i lupi . Queste cattive belve , alle quali non si è accordata , come dice Buffon , alcuna buona qualità rapporto all' Uomo , si sono moltiplicati prodigiosamente , li loro numero diverrà maggiore coli' aumento
   degli