Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

Pagina (362/378)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      362 STOKIA DILLA TOSCANAmolesi raddoppiarono le querele, mantennero e crebbero gli armamenti, invocarono ad alle grida i soccorsi de'fratelli to-* Kani dai quali non Volevano più ad alcun patto staccarsi.
      Tutti questi gravissimi avvenimenti si compierono nell'anno 1847 sì che sui primi giorni del 1848 si avevano in Italia di già tre prìncipi uniti fra loro e concordi nel volere il bene dei popoli; un altro principe accennava di volersi unire a quelli, e ciò che era più da valutarsi, dall' un capo all'altro della Penisola, i popoli s'erano intesi tutti in un concetto d'indipendenxa assoluta dal dominio straniero.
      Nel regno Lombardo-Veneto l'Austria infieriva ^perchè quei popoli con un coraggio civile maraviglioso, con gene rosi sacrifizi e con una moderazione di cui non si ha eseip-pio nelle storie significavano di essere stanchi del duro giogo e di volerlo scuotere. Forza di armi non avrebbe potut» essere nè più espressiva, né più paurosa. Chiedevano infraliamo per l'organo delle loro congregazioni centrali e provinciali il miglioramento delle condizioni politiche ed eco* nomiche, e a queste domande fu risposto colle violenze della polizia, colle insolente soldatesche, coi ferimenti, colle uccisioni di inermi cittadini a Milano, a Pavia, a Como, a Lecco a Bergamo ed a Treviso.
      A Roma, dopo qualche giornata inquieta per opera maligna dei nemici delle nuove cose, tutto eu festa per la scelta di un nuovo ministero.
      In Toscana, e precipuamente a Livorno, avvennero torbidi gravi che furono però subitamente compressi, non senza qualche imprigionamento: pretesto alla violenza degli atti si trovò nell'aver dovuto i Pontremolesi cedere alla forza dei trattati e passare sotto il novello duca di Parma, il quale èra entrato nella sua capitale fra le armi austrìache.
      La Sicilia, ove il fermento era estreme, il popolo dopo aver tentato tutte le vie della legalità per ottenere riforme, passò alle minaccie, e giunse perfino a sfidare alle armi il governo in un dì prestabilito, giurando di voler «vincere o morire, e in quel giorno (12 di gennaio) levavasi Palermo come un sol uomo, cacciava le soldatesche napoletane, istituiva un governo provvisorio!
      Stupende conseguenze partorirono questi avvenimentiLiOOglC


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

Pagina (362/378)






Kani Volevano Italia Penisola Lombardo-Veneto Austria Milano Pavia Como Lecco Bergamo Treviso Roma Toscana Livorno Pontremolesi Parma Sicilia Palermo OOglC