Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      CAPITOLO tNOTCISO-
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      Milo dovea staccarsi da noi ed esser riunito il Modenese; Ponlremoli e ii suo territorio, in forza d'nn trattato segreto, dovea passare al futuro duca di Parma. Ora i popoli dell'una e dall'altra provincia avvezzi al mite governo del nostro principe e come qnelli che già aveano pregustato gli effetti delle recenti riforme, movevano lunghe querele, e si levavano in armi, e faceano apparecchiamenti di guerra, e giuravano seppellirsi sotto le rovine delle loro mura •anzi che sottoponi ai nuovi signori; e pietose istanze facevano al principe toscano non li cedesse, non li abbandonasse. E tutta Toscana a pregare anch'essa pei fratelli, a commuoversi ad ira a pietà. Volgeva al suo fine l'anno 1847 quando si seppe di larghe riforme accordale da Carlo Alberto re di Piemonte, e questa accessione alla politica di Pio IX e •di Leopoldo II dette all'Italia riformata, più «he un campo maggiore, un forte e valido propugnacolo.
      Il duca di Modena intanto che erasi in trattative occupava proditoriamente Fivizzano; il principe nostro protestala, irosamente protestavano i Toscani tulli, e la gioventù più fervida chiedeva armi per andare a soccorrere i fratelli e vendicare l'insulto; e quel duca spregiava le proteste e dalla sua condotta verso la Toscane e verso i suoi popoli appariva che 1* Austria sostentavate di consiglio e di aiuti. La quistione fivizzanese raccomandata alla mediazione di Pio IX e di Carlo Alberto nel dicembre di quest' anno fu risoluta. Sgombrarono gli Estensi dal territorio fivizzanese, poi n'ebbero a ricevere regolare consegna dai commissari toscani.
      Ma gli eventi incalzavano gli eventi con nna rapidità cosi maravigliosa da tenere del miracoloso. Il partito liberale vinceva in Svizzera, più larghe riforme si accordavano al Piemonte, moriva Maria Luigia duchessa di Parma, sì che Ponlremoli stava per cadere in mano del novello duca Carlo Lodovico, e questi e quello di Modena cbiamavano nei loro stati gli Austrìaci. II Governo toscano aveva fatto di tutto per contentare i Pontremolesi, e già era stata firmata una convenzione per cui temporariamente si conservasse alla Toscana il possesso di Ponlremoli e Bagnone, ma la morti-delia duchessa di Parma troncò la sospesa cessione; i Pontre-


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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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