Storia della Toscana dalla fondazione di Filippo Moisè

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      CAPITOLO L'NDFCISI"!.
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      «jue i giudizi del nostro tempo; noi accenneremo di volo ai fatti più notevoli, a quelli che prepararono la via alle condizioni attuali della Toscana.
      Cominciò il regno del giovine principe coll'abolizione d'una tassa, che pesava sulle carni e sui macelli, la quale, oltreché contrariava le disposizioni dell'avo, tornava a danno dell'agricoltura, della pastorizia e del comm?rcio del bestiame; Tanno seguente (1825) volle soppresso l'officio di soprassìn-daco generale alle Comunità , le quali allora corrisposero immediatamente col dipartimento della Finanza : parve importantissima qnesta risoluzione e fu applaudita, cosi che dispiacque generalmente il veder poi ristabilita questa Soprintendenza nel 1840, la quale fu dello dovesse invigilare alla esatta osservanza della legislazione comnnitativa.
      Si ordinò al tempo stesso il dipartimento delle acque e strade; si intrapresero lavori per l'apertura di nuove vie , dalla Cisa in Lunigiana, da Arezzo al confine per Borgo San Sepolcro e da San Gaudenzio alla frontiera presso Fori).
      Ugualmente collo scopo lodevole di animare la industria agraria, pietra fondamentale della Toscana prosperità, fu diminuita d'un quarto la tassa prediale.
      Afini 1826 dell'E. V. — Per favorire il commercio fu istituita in quest'anno una banca di Sconto in Firenze, istituzione che negli anni successivi fu pure trovata convenien-tissima a Livorno, a Pisa, a Siena e ad Arezzo. Fecesi un tentativo altresì per rinnovare il sistema monetario, e il Marchese Cosimo Ridolfi allora direttore della zecca vi si veniva calorosamente adoperando, ma la bella idea rimase soffocala dai se e dai ma del ministro di Finanza.
      Col nuovo regno del giovane principe nacque la speranza che si avrebbe a procedere alacremente pella via delle civili riforme; e le prime leggi, delle quali abbiamo toccalo, parvero confermarla; imperciocché in esse fu chiaro il cullo delle massime avile; ma alle generose idee dell principe si disse che non consonassero le idee del ministero che attorniavate, ministero che dagli an(iphi tempi e dalle antiche consuetudini traeva documenti a governare i popoli; la Toscana avea ripresa la via delle riforme, ma fosse timore, fosse inerzia, uissuna fu veramente compiuta.
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Storia della Toscana dalla fondazione di Firenze
di Filippo Moisè
V. Batelli e Compagni Firenze
1848 pagine 378

   

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